Monti paladino dell’Euro, verso il vertice decisivo a Bruxelles “serve più uinione bancaria”

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Siamo sempre li, i tedeschi ce l’hanno un po’ con noi. Forse stavolta i Mondiali (o gli Europei) non c’entrano – aspettate che Italia e Germania si qualifichino per le semifinali di Euro 2012 poi vediamo –, ma a sentire l’ipotetico cittadino medio germanico, il più classico degli “Herr Muller”, in questo momento è proprio la “Deustchland” che mantiene i Paesi in crisi, e quindi anche l’Italia. Ci ha pensato quindi Mario Monti, a pochi giorni dal vertice di Bruxelles del 28 e 29 giugno dove si deciderà molto degli scenari economici futuri, a rispondere in “multi-stampa” (oltre alla Stampa, anche Le Monde, Süddeutsche Zeitung, El Pais, The Guardian e Gazeta Wyborcza) tranquillizzando l’Europa sullo stato del Belpaese.

“Caro Herr Muller – ha detto il premier – anzitutto rilassati perché non stai mantenendo un eccessivo tenore di vita degli italiani”. Poi ha sottolineato che ai Paesi virtuosi servirebbe uno “scivolo” verso un mercato più sostenibile in termini di tassi d’interesse. Altrimenti il rischio è che in Italia cresca l’euroscetticismo come dimostra il Parlamento italiano. Le soluzioni per uscire dallo stato di impasse generale Monti le conosce. Serve una “più piena unione bancaria, con avanzamenti per quanto riguarda la vigilanza, supervisione integrata e se possibile unitaria. Garanzia sui depositi e nuovi meccanismi che siano in grado di fare ponte con i paesi che hanno adottato seriamente gli impegni delle regole comunitarie, li hanno realizzati e che tuttavia scontano una certa inerzia e diffidenza”.

Nel giorno del vertice a Roma con Merkel, Hollande e Rajoy, Monti ha chiuso sottolineando che “l’accordo” tra Francia e Germania “é condizione necessaria per i progressi dell’Ue”, ma è anche “sempre meno una condizione sufficiente”. Per l’Italia, aggiunge, “nel giro di sette mesi”, in particolare dalla convocazione a Cannes, “le cose sono migliorate. Naturalmente abbiamo ancora tantissima strada da fare, ma è incoraggiante che la voce dell’Italia venga ricercata ed ascoltata”. Speriamo lo facciano anche i tedeschi.

Matteo Peppucci

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