Spending Review, i provvedimenti della Presidenza del Consiglio e del MEF

Redazione 15/06/12
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Nell’ambito dell’esercizio di revisione della spesa, che prevede che tutti i Ministeri presentino degli interventi di riordino e razionalizzazione della spesa capaci di garantire risparmi nel corto e medio periodo, il Presidente del Consiglio e Ministro dell’Economia e delle Finanze, Mario Monti, ha voluto dare un segnale dell’urgenza e dell’importanza di tale azione, firmando un DPCM che riduce, con effetto immediato, gli organici della Presidenza del Consiglio dei Ministri (20% dei dirigenti e 10% tutti gli altri organici).

Inoltre, il Consiglio dei Ministri, su sua proposta, ha adottato analoghe misure per la riduzione del personale (20% per i dirigenti e 10% per gli altri) del Ministero dell’economia e delle finanze nonché misure urgenti in materia di dismissioni del patrimonio pubblico e di razionalizzazione dell’Amministrazione economica-finanziaria. Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, il Decreto legge include la soppressione dell’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato accorpandola all’Agenzia delle dogane, e dell’Agenzia del territorio, che viene accorpata alla Agenzia delle entrate. Il provvedimento prevede altresì la soppressione dell’ASSI (ex-UNIRE), le cui funzioni sono ripartite tra Ministero dell’Agricoltura e la nuova Agenzia delle dogane e dei Monopoli.

Per quanto riguarda invece le dimissioni del patrimonio pubblico, il Decreto legge prevede il diritto di opzione per l’acquisto da parte di Cassa Depositi e Prestiti delle partecipazioni azionarie detenute dallo Stato in Fintecna SPA, in SACE SPA e in SIMEST SPA. Il corrispettivo della cessione, che sarà determinato sulla base dei valori di mercato, sarà corrisposto con un primo acconto del 60%. L’importo complessivo della vendita che presumibilmente si aggirerà intorno ai 10 miliardi, sarà utilizzato a riduzione del debito, ivi compreso quello derivante dal debito commerciale a favore delle imprese.

Lo stesso provvedimento prevede altresì la costituzione di un fondo immobiliare al quale verranno conferiti tutti gli immobili pubblici, sia dello Stato (ivi comprese le caserme), sia degli enti territoriali (ivi compresi quelli dei Comuni). Detto immobili, anche con l’ausilio di Cassa Depositi e Prestiti, verranno valorizzati e venduti. Gli enti proprietari degli immobili avranno quote di partecipazione al fondo e risorse liquide da utilizzare a riduzione del proprio debito.

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