Riforma lavoro nella fase calda

Redazione 16/03/12
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Il Presidente del Consiglio, Mario Monti, in accordo con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali Elsa Fornero, ha convocato a Palazzo Chigi le Parti Sociali per martedi’ 20 marzo alle ore 15.30.

La riunione vertera’ sulla “Riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita” e sara’ l’occasione per tirare le somme di un percorso di dialogo avviato a Palazzo Chigi il 23 gennaio 2012 e che portera’ ad una conclusione entro la fine di marzo, secondo le intenzioni dell’esecutivo. All’incontro prenderanno parte anche il Ministro dello sviluppo economico Corrado Passera, il Ministro dell’istruzione e della ricerca scientifica Francesco Profumo, il Vice Ministro dell’economia e delle finanze Vittorio Grilli e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Antonio Catricala’.

Siamo in una fase delicata. Mi auguro che l’accordo con le parti sociali per la riforma del mercato del lavoro sia raggiunto entro pochi giorni, ma non perche’ proposto da un Governo tecnico, ma perche’ scaturisce dal Paese nel suo insieme e dal desiderio di guardare al futuro“, ha commentato il ministro Fornero, durante un convegno esprimendo la sua “fiducia che l’accordo sia realizzato e che non resti una lettera morta. Per questo dobbiamo lavorare per le regole, cambiare atteggiamenti e comportamenti consolidati“. L’obiettivo del Governo e’ “aggiustare il mercato del lavoro. Noi vogliamo un Paese dove per le persone adulte essere occupati sia una situazione normale e dove l’occupazione giovanile sia possibilmente piu’ stabile di oggi, dove ha carattere di precarieta’“.

Intanto, sulle proposte abbozzate dal Lavoro e oggetto nei giorni scorsi dei tavoli con i sindacati cominciano a delinearsi prese di posizione precise da parte delle imprese e della politica.

Nel turbinio di proposte sulla riforma del lavoro rischiano di rimanere scottati i lavoratori interinali, titolari di una forma di flessibilità che deve mantenere i limiti di utilizzo per cui è stata progettata per non dar luogo a ulteriore precarietà“, scrivono ad esempio i senatori della Commissione Lavoro Achille Passoni, Rita Ghedini, Paolo Nerozzi (Pd), Cristina De Luca (Api-Fli), Vincenzo Fasano ed Ada Spadoni Urbani (Pdl) in una lettera inviata al Ministro Fornero.

Ci preoccupa la notizia secondo la quale nel Decreto attuativo della Direttiva Comunitaria sulla somministrazione sarebbero stati eliminati l`obbligo di fornire i motivi di ricorso al lavoro interinale e dei limiti contrattuali per tutti i percettori di ammortizzatori sociali e per gli svantaggiati, e si è mantenuta invece la possibilità di sottopagare gli svantaggiati in deroga al principio di parità – hanno sottolineato i senatori -.Il parere espresso dalle Commissioni sullo Schema di D.Lgs. sull`attuazione della direttiva 2008/104/CE relativa al lavoro tramite agenzia interinale aveva il senso proprio di sollecitare la soluzione di alcuni problemi legati alla reale parità di tutele tra lavoratori in somministrazione e lavoratori direttamente dipendenti delle aziende utilizzatrici“.

Passando alle imprese, cresce la preoccupazione in particolare delle pmi per “la tenaglia nella quale vengono sempre piu’ strette, fra balzelli che crescono e i nuovi maggiori costi che rischiano di abbattersi, solo su di loro, dalla annunciata riforma del mercato del lavoro“.

Confesercenti ritiene “profondamente sbagliato e assai poco lungimirante caricare le Pmi di nuovi oneri sul lavoro proprio mentre e’ in atto un forte appesantimento degli oneri sul piano fiscale e i consumi calano in modo sempre piu’ allarmante“.

Ieri intanto a Roma si è tenuto un sit-in organizzato dai sindacati del comparto sicurezza (polizia, polizia penitenziaria, vigili del fuoco e forestale) contro la bozza di regolamento delle modalità di accesso alla pensione prevista nel decreto ‘Salva Italia’ per il comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico. “Fornero, Monti, ma l’intero Governo, farebbero bene a prestare ascolto alle nostre richieste. Riteniamo inutile e dannosa l’intenzione di procedere unilateralmente a modificare un quadro già di per sé penalizzante. I poliziotti e i militari italiani – sottolinea una nota – sono quelli meno pagati in Europa e sono coloro che vanno in pensione più tardi rispetto ai loro omologhi europei. Se il Governo Monti intende la specificità, riconosciuta per Legge al comparto Sicurezza e Difesa, solo come ulteriori penalizzazioni aggiuntive, è sulla strada sbagliata. Noi siamo pronti a mettere in piedi un percorso di dura contestazione. Oggi, pertanto, ci attendiamo dal Ministro Fornero un segnale di responsabilità e di attenzione“. E il ministro Fornero, d’intesa con il ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, il ministro della Giustizia, Paola Severino e il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, si e’ detta disponibile ad un incontro con i rappresentanti dei sindacati delle forze di polizia e con il CoCeR del comparto Sicurezza e Difesa per verificare le loro istanze.

Fortunato Laurendi

Redazione

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