La calabaza e la scimmia

Redazione 06/11/11
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“Da qualche parte nei tropici le scimmie vengono catturate in questo modo: si lega strettamente al suolo una calabaza (zucca oblunga svuotata e lavorata in modo da servire come boccale) e vi si mette dentro un frutto di cui le scimmie sono particolarmente golose. L’apertura della calabaza è larga esattamente quanto basta perché la scimmia possa raggiungerne l’interno. Ma quando ha preso il frutto, non può più ritirare attraverso l’apertura la sua mano con il frutto. Per essere di nuovo libera basterebbe che lasciasse andare l’esca e tirasse fuori la mano; ma la sua avidità non glielo permette. Così diventa prigioniera di se stessa perché, mentre lei è incapace di lasciare il bottino e di scappare, arrivano i cacciatori e le gettano sopra una rete” (Watzlawick, Il linguaggio del cambiamento)

Prigionieri di noi stessi…

Quando abbiamo iniziato a scrivere per Leggi Oggi, in tanti ci sentivamo così, chiusi dentro noi stessi, le nostre professioni, la nostra odiata/amata “tecnica giuridica”.

Sono passati nove mesi.

Nove mesi!

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Il primo romanzo di Angela Bruno, blogger di Leggi Oggi, esce in questi giorni col titolo, usato per questo post: La calabaza e la scimmia. E parla di diritto, e di giuristi, e della prigione in cui il diritto, ed i giuristi, possono mettere la vita…

Non tocca a me, anche se ho avuto il dono di leggerne la primissima stesura e l’ultima (a giorni in libreria), parlare del libro.

Una cosa però mi fa riflettere, direi ogni giorno: il tema della vendetta.

Il diritto è uno strumento di vendetta, serve a ripristinare l’ordine violato, attraverso una punizione, oppure la cura della patologia è – insieme – la patologia, la resa stessa del diritto?

In che direzione volgere lo sguardo? Avanti, al futuro che vorremmo? O indietro, agli sbagli, ai loro responsabili, a quello che non vorremmo fosse stato fatto, a coloro che non vorremmo mai aver incontrato?

. . .

La calabaza e la scimmia ci insegna a volgere lo sguardo verso il futuro, senza mai dimenticare il nostro passato, ma – insieme – senza rimanerne invischiati… come fa invece la scimmia con la calabaza.

E’ un bellissimo messaggio, che l’autrice – mia coetanea – consegna in dono ai nostri figli… perché imparino a guardare avanti, come il “buon giurista” e come, mi auguro, ha fatto e farà sempre Leggi Oggi.

Redazione

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