Fermiamo l’aumento del contributo unificato!

Redazione 15/07/11
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Il contributo unificato previsto dal D.P.R. n. 115/2002 è una tassa sulla giustizia civile ed amministrativa che ogni cittadino o impresa che vuole far valere un proprio diritto o interesse deve pagare prima dell’inizio del procedimento.

Il contributo unificato, in questi anni, non solo non ha assicurato una giustizia più efficiente, ma non ha neanche comportato la totale eliminazione delle anacronistiche “marche da bollo” in uso negli uffici giudiziari.

Il contributo unificato è stato progressivamente aumentato da Governi e Parlamenti di ogni colore politico che lo hanno visto come strumento per “fare cassa”, senza comprendere che l’aumento dello stesso avrebbe dovuto essere accompagnato da un miglioramento della qualità del servizio giustizia. Di conseguenza, cittadini e imprese sono stati costretti a pagare sempre di più un servizio scadente, mai ripensato con disegni riformatori seri ed organici.

Come se ciò non bastasse, l’art. 37 del Decreto Legge n. 98/2011 (c. d. “Manovra economica correttiva”) contiene delle previsioni particolarmente gravi in materia di contributo unificato: l’introduzione del contributo nelle cause di lavoro, nei giudizi per separazione personale dei coniugi e nelle liti tributarie (fin qui esenti), oltre al sistematico aumento degli importi dovuti nelle controversie civili ed amministrative (fino a 4.000 euro per il ricorso al Giudice Amministrativo in materia di appalti).

L’aumento del contributo unificato non determinerà alcun miglioramento del “sistema giustizia”, né garantirà il gettito atteso: si tratta di una misura che avrà l’unico effetto di rendere più oneroso il ricorso ai Tribunali da parte di chi ne ha bisogno ed è già è stato penalizzato dalla lunga crisi economica.

L’aumento del contributo unificato sicuramente diminuirà il contenzioso, discriminando i cittadini le imprese in base alle disponibilità economiche e colpendo in modo grave ed ingiustificato – nel silenzio generale – tutto il settore dell’avvocatura, già da molto tempo in crisi. Si tratta di una misura incivile, antidemocratica ed ingiusta che rende più oneroso l’esercizio del diritto – costituzionalmente garantito – di difesa, più difficoltoso il controllo sull’operato degli uffici pubblici e dell’erario.

Per questi motivi diciamo “basta”: fermiamo l’aumento del contributo unificato!

La redazione di Leggi Oggi (www.leggioggi.it)

F I R M A  Q U I  !!!

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