Riforma del pubblico impiego: ecco le novità per gli statali

Riforma Madia del pubblico impiego pubblicata in Gazzetta Ufficiale: quali sono le novità sull’assunzione e sul licenziamento degli statali?

Redazione 12/06/17
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Grandi novità per i lavoratori statali: gli ultimi decreti legislativi di attuazione della riforma del pubblico impiego voluta dal ministro Madia sono stati finalmente pubblicati in Gazzetta Ufficiale mercoledì 7 giugno. Al via quindi, grazie ai decreti n. 74 e 75 del 25 maggio 2017, la stabilizzazione dei precari della pubblica amministrazione, ma anche nuove norme che riguardano le assunzioni, i licenziamenti e la valutazione delle performance.

Il nuovo regolamento entrerà in vigore il 22 giugno. Vediamo quali sono tutti i punti più importanti.

Per approfondire, visita la nostra sezione dedicata alla Riforma Madia.

 

La stabilizzazione dei precari della Pa

La novità più attesa e importante del decreto legislativo n. 75/2017, che integra e modifica il Testo Unico del pubblico impiego, è senza dubbio la stabilizzazione dei contratti dei precari. Nei prossimi tre anni, dal 2018 al 2020, un piano straordinario di stabilizzazione permetterà di integrare con nuovi contratti a tempo indeterminato circa 50mila lavoratori che hanno prestato servizio nella Pa per almeno 3 degli ultimi 8 ani.

Per quanto riguarda più generalmente le nuove assunzioni, il decreto stabilisce che il numero delle unità da immettere in servizio dovrà variare in base ai fabbisogni di ciascun ente, che dovranno essere determinati con cadenza triennale. È allo stesso tempo fatto divieto alle pubbliche amministrazioni di stipulare contratti di collaborazione, mentre è possibile ricorrere al lavoro flessibile.

La riforma del codice disciplinare

Molto importanti sono anche le nuove norme in tema di infrazioni disciplinari e licenziamento dei dipendenti.

Secondo le nuove regole, salgono da sei a dieci le inosservanze che possono portare al licenziamento degli statali. Assieme alle false timbrature, alle assenze ingiustificate e alla false dichiarazioni, tutte motivazioni già previste, causeranno il licenziamento anche le reiterate e gravi violazioni delle regole deontologiche, lo scarso rendimento a causa di violazioni per le quali si è già stati sanzionati e la valutazione negativa della performance per tre anni consecutivi.

Ma non solo: le nuove norme rendono più efficace e veloce l’azione disciplinare nei confronti dei dipendenti: la sanzioni deve arrivare entro 120 giorni, mentre vengono introdotti nuovi limiti all’annullabilità delle misure disciplinari per meri vizi formali.

Visite fiscali: cambiano gli orari di reperibilità

Cambiano, inoltre, le visite fiscali per verificare lo stato di malattia del dipendente in caso di assenza dal lavoro. Dal 1° settembre prossimo il compito di organizzare le visite sarà trasferito dalle varie Asl direttamente all’Inps, tramite un nuovo Polo Unico che avrà anche il compito di uniformare le regole per gli statali a quelle dei lavoratori dipendenti del settore privato.

Si tratta, in realtà, di una notizia che avrà anche risvolti positivi per gli statali: se oggi, infatti, i dipendenti pubblici dovevano essere reperibili in casa, durante i periodi di assenza per malattia, dalle ore 9 alle 13 e dalle 15 alle 18, dal 1° settembre si passerà a sole quattro ore al giorno, dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19.

La valutazione della performance dei lavoratori

Il decreto legislativo n. 74/2017 si occupa invece più specificamente della valutazione della performance dei dipendenti pubblici, nell’ottica di ottimizzare la produttività e migliorare il servizio. Di particolare importanza risulta la nuova norma che prevede che l’erogazione dei premi e gli scatti di carriera saranno subordinati alle valutazioni positive della performance. Tutte le amministrazioni dovranno valutare il comportamento dei propri dipendenti e di tutte le unità organizzative al loro interno.

Inoltre, un ruolo attivo nella valutazione della performance delle Pa sarà dato anche ai cittadini, che potranno quindi esprimere per la prima volta il loro parere sul servizio e sul personale delle amministrazioni.

 

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