Pensione anticipata, chi può lasciare il lavoro a 64 anni nel 2017?

Pensione a 64 anni: un nuovo disegno di legge prevede l’estensione alle donne nate dopo il 1952 e ai beneficiari della deroga Amato.

Redazione 20/04/17
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Presentata in Parlamento la proposta di legge n. 4196/2017, che propone di estendere la pensione anticipata a 64 anni alle lavoratrici che beneficiano della deroga Amato, alle donne che hanno maturato 20 anni di contributi entro il 2012 e ai lavoratori che hanno raggiunto la quota 96. Il disegno di legge prevede inoltre l’abolizione dell’adeguamento dell’età pensionabile alla speranza di vita ed è rivolto a tutti gli iscritti all’assicurazione generale obbligatoria Ago e a tutte le sue forme sostitutive.

Una proposta di legge che, se dovesse passare, rivoluzionerebbe dunque l’accesso alla pensione anticipata per moltissimi lavoratori, eliminando alcuni degli effetti negativi della riforma Fornero. Vediamo allora nel dettaglio chi ha diritto alla pensione a 64 anni oggi e chi potrebbe beneficiarne in futuro.

 

La pensione a 64 anni oggi

Attualmente, possono andare in pensione anticipata a 64 anni – o meglio a 64 anni e 7 mesi, per effetto del periodico adeguamento alla speranza di vita – i lavoratori nati entro il 31 dicembre 1952 che possiedano almeno 20 anni di contributi al 31 dicembre 2012 se donne, e 35 anni di contributi e la quota 96 se uomini. La quota 96, ricordiamo, deve essere data dalla somma degli anni di età e di quelli di contribuzione. La pensione anticipata a 64 anni, o “salvacondotto“, è concessa oggi ai soli dipendenti del settore privato.

Il requisito dell’occupazione al 28 dicembre 2011

Attenzione, però: i lavoratori e le lavoratrici che non lavoravano nel settore privato alla data del 28 dicembre 2011 possono usufruire del beneficio solo se possedevano, alla data del 31 dicembre 2012, i requisiti contributivi sopra indicati esclusivamente come frutto del loro lavoro dipendente nel privato.

Esclusi, quindi, tutti gli altri tipi di contributi. Per far valere, ad esempio, la contribuzione da lavoro autonomo bisogna risultare dipendenti del settore privato alla data del 28 dicembre 2011.

La nuova proposta: come cambia il salvacondotto?

Il disegno di legge in discussione in Parlamento prevede alcune importanti novità.

Innanzitutto, la pensione a 64 anni sarebbe estesa alle lavoratrici che possiedono 20 anni di contributi al 31 dicembre 2012 e che non sono nate nel 1952, oltre ai lavoratori che alla stessa data possono vantare 35 anni di contribuzione e quota 96. Potranno inoltre usufruire del beneficio le donne nate entro il 1952 che possiedono almeno 15 anni di contributi e sono beneficiarie della deroga Amato.

Addio all’adeguamento e al requisito dell’occupazione?

Ma non è tutto: il ddl attualmente in discussione eliminerebbe l’adeguamento alla speranza di vita. Lavoratori e lavoratrici, in altre parole, andrebbero in pensione a 64 anni esatti e non dovrebbero attendere ulteriori 7 mesi. Inoltre, il beneficio sarebbe destinato non solo agli iscritti all’assicurazione obbligatoria, ma anche a tutte le forme sostitutive dell’Ago.

Forse ancora più importante, tuttavia, è l’ultima novità che sarebbe introdotta dal nuovo disegno di legge: potranno andare in pensione a 64 anni senza ulteriori paletti anche i lavoratori e le lavoratrici che non erano occupati nel privato alla data del 28 dicembre 2011.

In pensione a 64 anni con la deroga Amato

Il ddl in discussione in Parlamento, come accennato, prevede che possano accedere alle pensione a 64 anni anche le lavoratrici nate entro il 1952 e con 15 anni di contributi che possono usufruire di una delle deroghe Amato.

Ricordiamo che secondo la Legge Amato (D. Lgs. n. 503/1992) possono andare in pensione con soli 15 anni di contributi:

  • i lavoratori che possiedono 15 anni di contributi collocati prima del 31 dicembre 1992;
  • i lavoratori ammessi al versamento dei contributi volontari con autorizzazione anteriore al 31 dicembre 1992;
  • i lavoratori dipendenti iscritti all’assicurazione generale obbligatoria (o a un fondo sostitutivo) che possiedono 25 anni di anzianità assicurativa o 15 anni di contribuzione da lavoro dipendente o infine almeno 10 anni lavorati discontinuamente.

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