Il ‘rebus’ delle deleghe sulla scuola

Redazione 11/01/17
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di Giancarlo Cerini, direttore di “Rivista dell’istruzione”, già dirigente tecnico del Miur

La legge 107/2015 aveva previsto che il Governo potesse approvare decreti aventi valore di legge (decreti legislativi) su alcuni importanti temi dell’ordinamento scolastico (inclusione scolastica, strutture educative 0-6 anni, valutazione, certificazione ed esami di stato, formazione iniziale dei docenti, istruzione professionale, ecc.).

La scadenza

A tal fine era previsto un termine di 18 mesi (comma 181) a partire dall’approvazione della legge (quindi scadenza al 15 gennaio 2017), prolungabili di ulteriori 3 mesi (comma 182) per consentire alle commissioni parlamentari di Camera e Senato di esprimere parere sui provvedimenti.

Nove provvedimenti pronti

Al momento risultano predisposti schemi di decreti legislativi per tutte le materie delegate (9 provvedimenti), che tuttavia richiedono di essere approvati in prima lettura dal Consiglio dei Ministri, per essere poi sottoposti al parere del Parlamento. Non risulta che questa approvazione sia imminente. Anzi, c’è il concreto rischio che, in mancanza di una proroga dei termini in scadenza, le deleghe possano non avere uno sbocco concreto.

Cosa deciderà il Governo?

Si è quindi in attesa di una decisione in merito da parte del Governo e per esso del Ministro dell’istruzione Valeria Fedeli.

Ma si tratta di un problema di tecnica legislativa o sono in gioco questioni più rilevanti, di carattere politico e istituzionale?

Il direttore di “Rivista dell’istruzione” Giancarlo Cerini, già dirigente tecnico del Miur, cerca di chiarire i termini della questione nell’editoriale del n. 6, novembre-dicembre 2016, del bimestrale Maggioli rivolto al mondo dell’educazione.

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