Prescrizione delle bollette: cos’è e quando scatta

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A volte ci si accorge di non aver pagato una bolletta della luce, del gas o dell’acqua. Fino a quando il gestore può agire per pretendere il pagamento? E quando, invece, scatta la prescrizione?

Di seguito una veloce guida

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Ai sensi del codice civile (art. 2946 cod. civ.) un diritto si prescrive se il titolare non lo esercita per un certo periodo di tempo previsto dalla legge.

La prescrizione non scatta in automatico ma va fatta valere da chi vi ha interesse, facciamo un esempio: a proposito delle bollette non pagate, se il gestore se ne accorge e agisce verso l’utente per ottenere tale pagamento ma l’azione viene esperita oltre il termine utile che la legge prevede, scatta la prescrizione.

Ciò significa che il gestore non potrà più ottenere il pagamento.

Dopo quanto tempo un diritto cade in prescrizione?

La legge prevede diversi termini di prescrizione. In linea generale vi è un termine di 10 anni che si applica in tutti i casi nei quali non è specificamente previsto un termine diverso.

Abbiamo poi una “prescrizione breve” ( art. 2948 cod. civ.) applicabile al caso che stiamo trattando in quanto il pagamento delle utenze domestiche (bollette luce, gas, acqua) si prescrive in 5 anni.

Vuol dire che entro 5 anni dalla emissione della bolletta il gestore può attivarsi per averne il pagamento; scaduto tale termine scatta la prescrizione cosicchè alcuna azione può essere validamente instaurata nei confronti dell’utente.

Se anche il gestore, in questo caso, dovesse agire ugualmente, è onere dell’utente eccepire e far valere l’avvenuta prescrizione.

E’ importante, quindi, conoscere il termine di prescrizione per poter difendere i propri diritti: ad esempio, un sollecito di pagamento da parte del gestore entro 5 anni dall’emissione della fattura obbliga l’utente al pagamento poiché la prescrizione non è ancora decorsa. Al contrario, se tale sollecito interviene oltre il termine dei 5 anni è già maturata la prescrizione, per cui l’utente non è più tenuto al pagamento.

Prescrizione bollette dell’acqua: il dubbio sulla “quota fissa”

Capita spesso che l’ente erogatore del servizio idrico, il Comune o altro gestore, chiede oltre al pagamento dei consumi e del canone idrico anche il versamento di una quota fissa. E’ legittimo?

Intanto precisiamo che il termine di prescrizione per la bolletta dell’acqua è sempre 5 anni e decorre dal momento in cui è stato effettuato il consumo. E’ possibile anche richiedere il pagamento al consumatore di un’intera annualità ma, tale richiesta, dovrà pervenire all’utente entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui è stato utilizzato il servizio.

Purtroppo la quota fissa riferibile all’utilizzo del contatore è stata ritenuta legittima dal Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e va pagata.

In tutti i casi in cui l’importo in bolletta sia molto oneroso è consigliabile, comunque, chiedere di poterlo rateizzare perché è un diritto del consumatore.

Isabella Vulcano

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