Pensione anticipata nel 2017: ecco chi può e cosa deve fare

Redazione 25/10/16
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Nuove norme sull’uscita anticipata dal lavoro, la quota 41 e i lavoratori che svolgono attività usuranti, saranno introdotte dalla nuova riforma pensioni nel 2017.

In attesa che il testo definitivo della Legge di Stabilità 2017 sia pubblicato, ecco chi potrà beneficiare della nuova pensione anticipata.

Per saperne di più si consiglia SPECIALE PENSIONE ANTICIPATA: DA QUANDO E PER CHI

Pensione anticipata nel 2017: per chi?

La Legge di Bilancio 2017, come anticipato, introdurrà l’anticipo pensionistico (Ape) che consentirà a tutti i lavoratori, dipendenti ed autonomi, di poter accedere alla pensione a 63 anni, ossia fino a un massimo di 3 anni e 7 mesi prima rispetto alla normale pensione di vecchiaia.

In base al nuovo Ape è prevista la restituzione dell’anticipo (erogato dalle banche) ratealmente, nell’arco di 20 anni.

Per quanto riguarda, invece, la penalizzazione media sarà pari al 5 o 6% dell’importo della pensione, la cifra massima però si aggirerà intorno al 25%.

Inoltre, in aggiunta ai beneficiari dell’Ape, potranno andare in pensione anticipata i lavoratori impegnati in attività usuranti, i lavoratori precoci, i beneficiari della cosiddetta “Ape social” e chi beneficerà del cumulo gratuito dei contributi previdenziali.

Lavori usuranti: quali novità?

Secondo le stime saranno circa 5mila, i lavoratori impegnati in attività usuranti che potranno usufruire della pensione anticipata nel 2017.

Infatti, se tutto sarà confermato, il pacchetto sulle pensioni 2017 toglierà il requisito, oggi invece richiesto, di essere stato impiegato in un lavoro usurante nel corso dell’ultimo anno di contribuzione prima della pensione.

Attenzione, però, perché i pensionandi dovranno avere sostenuto 7 anni di lavoro usurante negli ultimi 10 o essere stati impiegati in mansioni particolarmente faticose per almeno il 50% della propria carriera.

Pensione anticipata: come funziona per i precoci

Potranno uscire prima dal lavoro a partire dal 2017 anche i lavoratori precoci: ossia i cittadini che hanno iniziato a lavorare ad età molto basse e hanno quindi maturato molti anni di contributi prima degli altri lavoratori.

I precoci, con l’introduzione della cosiddetta “Quota 41“, potranno andare in pensione una volta raggiunti i 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età anagrafica; tuttavia sarà necessario aver lavorato (e versato i contributi) per almeno 12 mesi prima dei 19 anni.

Ape social: quali novità

Non solo i lavoratori che decideranno di farsi anticipare la somma dalla banca potranno usufruire della nuova Ape, ma anche coloro che si trovano in condizioni sociali ed economiche particolarmente disagiate.

Si tratta della cosiddetta “Ape social” che sarà a costo zero e a carico dello Stato, interessi compresi, e sarà riservata a chi percepisce redditi molto bassi, a chi è disoccupato senza ammortizzatori sociali o a chi si trova più genericamente “in condizioni soggettive di bisogno”.

Cumulo gratuito di contributi: come funziona

La Legge di Stabilità 2017, tra le varie novità, prevede anche l’estensione del cumulo gratuito dei contributi previdenziali alle pensioni anticipate.

Infatti, i lavoratori che nel corso degli anni hanno maturato contributi presso gestioni diverse possono sommarli gratuitamente, oltre che per il raggiungimento della pensione di vecchiaia, anche per ottenere la nuova pensione anticipata.

Secondo le prime stime, si tratterebbe di 7 o 8mila lavoratori per il 2017 e di oltre 15mila per il 2018.

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