Incidente stradale: quando investire un pedone non è colpa del conducente

Redazione 17/08/16
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L’automobilista che investe il pedone, in caso di incidente stradale, non può essere ritenuto responsabile se rispettava il Codice della strada, i limiti di velocità e stava allo stesso tempo tenendo un condotta prudente.

E’ stata la sesta sezione civile della Corte di Cassazione a ribadirlo con una recente ordinanza, nella quale rigetta il ricorso dei genitori di una bambina vittima di un grave incidente.

Leggi qui l’ordinanza della Corte di Cassazione n. 15101/2016

Incidente stradale: quando l’automobilista non ha colpe

Il conducente del veicolo che investe un pedone non commette alcun reato quando l’incidente sia avvenuto in maniera imprevedibile e inevitabile.

In tal senso, il giudice deve appurare che l’automobilista abbia tenuto una condotta irreprensibile non solo per quanto concerne il Codice della strada, ma anche per ciò che riguarda l’attenzione e la prudenza alla guida, incluso il tentativo di mettere in atto tutte le manovre possibili per evitare l’incidente. E infatti nella maggior parte dei casi la colpa viene attribuita al conducente. Ma non è sempre così.

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Infatti, l’automobilista viene giudicato innocente e quindi esonerato dall’obbligo di risarcire il danno e dal giudizio penale per lesioni, se nell’occasione dell’incidente rispettava il limite di velocità (e ovviamente tutte le altre norme del Codice della strada) e osservava tutte le regole di prudenza non scritte del caso.

Pertanto, quando la colpa materiale dell’incidente può essere ascritta esclusivamente al pedone, anche se questi in linea teorica ha sempre la precedenza, l’automobilista non può essere condannato in tribunale.

Il pedone che attraversa la strada all’improvviso, senza alcun avvertimento e senza che l’automobilista possa preventivamente accorgersene (imprevedibilità) e che allo stesso tempo non lasci modo al conducente della vettura di effettuare manovre d’emergenza (inevitabilità) viene considerato responsabile dell’incidente, esonerando l’automobilista da ogni colpa.

Cassazione: cosa ha deciso

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 15101 del 21 luglio scorso, si è dimostrata concorde con questo orientamento. Chiamata a giudicare sul ricorso dei genitori di una bambina investita da un’auto e rimasta gravemente ferita, la Suprema Corte si è infatti espressa in favore dell’automobilista.

Quindi, i genitori, il cui ricorso era già stato respinto dalla Corte d’Appello, sono stati condannati al pagamento delle spese di giudizio. Si legge nell’ordinanza come l’incidente “era da ricondurre a responsabilità esclusiva della sfortunata bambina”, che aveva attraversato la strada “in modo tale da non poter essere vista dal conducente dell’auto investitrice”.

A carico di quest’ultimo, dunque è impossibile individuare “una qualsiasi forma di responsabilità, sia in ordine alla velocità tenuta che alle manovre effettuate”.

 

Redazione

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