Ricorso gratis contro una multa: come e dove si può fare

Redazione 05/07/16
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Il Ministero della Giustizia ha messo a disposizione dei cittadini il sistema SIGP@Internet Nazionale, la nuova piattaforma online che permette di compilare un ricorso contro una sanzione amministrativa o per decreti ingiuntivi e depositarla al giudice di pace in completa autonomia. Tutto quello che serve è un computer collegato a Internet e una stampante.

Come ricorrere contro una sanzione in completa autonomia

Il sistema SIGP (Sistema Informatico Giudici di Pace) automatizza dunque la scrittura del ricorso contro una multa, permettendo all’utente di inserire i propri dati personali e di compilare gli altri campi previsti dalla procedura direttamente da casa, a costo zero e senza l’assistenza di un avvocato. Il sistema può essere utilizzato per realizzare opposizioni contro multe stradali, cartelle esattoriali di Equitalia e altri tipi di sanzioni previste dal Codice civile: più in generale, la piattaforma SIGP@Internet Nazionale permette di compilare ricorso contro qualsiasi tipo di violazione di competenza del giudice di pace. È inoltre possibile scrivere e scaricare con analoga procedura decreti ingiuntivi per il recupero dei crediti.

Il sistema SIGP è intuitivo e di facile utilizzo. Una volta collegatosi con la pagina principale del sito, l’utente deve innanzitutto selezionare la regione di appartenenza dall’apposita mascherina e poi cliccare, nel menu a sinistra della pagina, su una delle due voci “Opposizione a sanzione amministrativa” o “Decreto ingiuntivo”. A questo punto sarà sufficiente seguire le istruzioni fornite dal sito, che chiederà di inserire i propri dati personali e poi indicare l’oggetto del ricorso e i motivi dell’opponente. Una volta completata l’intera procedura, sarà infine necessario stampare il ricorso e la nota di iscrizione a ruolo e spedirli tramite raccomandata A/R o presentarli personalmente all’ufficio del giudice di pace.

La piattaforma consente inoltre di attingere in qualsiasi momento a informazioni sullo stato dei procedimenti proposti e di accedere alla banca dati del software ministeriale SIGP.

Si consiglia il seguente manuale:

Il ricorso per l’eccessiva durata del processo

Con la prefazione di Giuseppe BuffoneIl testo, con GIURISPRUDENZA, FORMULE, SCHEMI e TABELLE, è aggiornato alla sentenza della Corte Costituzionale 19 febbraio 2016 n. 36 e vuole essere uno strumento di ausilio per il professionista per affrontare le problematiche riguardanti l’eccessiva lunghezza del processo. L’analisi dei profili generali è essenziale, diretta, concisa, chiara. Di particolare pregio è lo sviluppo dei temi processuali che offre una lucida fotografia del procedimento, con frequente richiamo a dottrina e giurisprudenza.La Legge di stabilità 2016 ha modificato la cosiddetta Legge Pinto (L. 89/2001) mettendo a disposizione degli utenti del servizio pubblico di Giustizia, vari rimedi preventivi (nei vari tipi di processi: civili, penale, amministrativo, contabile) con finalità acceleratoria per la definizione della lite. La Legge n. 208/2015 introduce una serie di rimedi preventivi, che la parte ha l’obbligo di attivare per ottenere l’indennizzo ai sensi della Legge Pinto. Di recente la Corte europea dei diritti dell’uomo (v. Corte Edu, 25 febbraio 2016, Olivieri e altri contro Italia) ha messo in evidenza la intrinseca contraddittorietà di questa legge: strumento astrattamente deputato ad “accorciare” i processi, ma rivelatosi in concreto ennesimo grimaldel- lo formale inidoneo a prevenire la irragionevole durata del rito.A cura di ANDREA SIROTTI GAUDENZI  Avvocato e Docente universitario. Ha ottenuto provvedimenti di particolare importanza presso la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo e la Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Dirige il “Notiziario giuridico telematico” e coordina trattati e collane giuridiche. È autore di numerosi volumi. E’ responsabile scientifico dell’Istituto Nazionale per la Formazione Continua.Con i contributi di Ianna Chiara Bottura, Stefano Papa, Letizia Raggini, Enrico Sirotti Gaudenzi

Andrea Sirotti Gaudenzi (a cura di) | 2016 Maggioli Editore

24.00 €  22.80 €

In quali casi si può utilizzare la piattaforma

Come anticipato, è possibile usare la piattaforma SIGP in tutti i casi in cui la sanzione amministrativa sia di competenza del giudice di pace. È bene sapere infatti, come ricordato dalla pagina internet della piattaforma, che non tutti i ricorsi contro sanzioni amministrative possono essere risolti dal giudice di pace (sono escluse, ad esempio, la tutela del lavoro, la previdenza e assistenza obbligatoria e la tutela dell’ambiente). Giova inoltre ricordare che, mentre “il ricorso in opposizione a sanzione amministrativa al giudice di pace può essere presentato anche senza l’assistenza del legale”, per i ricorsi per decreti ingiuntivi “l’assistenza di un legale è necessaria se il valore causa supera i 1.100 euro”. In ultimo, si fa presente che la piattaforma SIGP non è ancora attiva presso tutti gli uffici giudiziari del territorio nazionale. Il servizio è tuttavia in rapida espansione.

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