Legge 104: brutte notizie per dipendenti pubblici. Cosa cambia per malattia e permessi

Redazione 30/06/16
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Ferie soltanto a giornata e possibili richiami durante le vacanze per i dipendenti pubblici con relativo rimborso del viaggio da parte dell’amministrazione. Queste, in sintesi, le ultime novità che riguardano la gestione permessi e malattia della legge 104/92.

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Legge 104: le linee guida per i dipendenti pubblici

Sono state pubblicate dell’agenzia che rappresenta il governo per il pubblico impiego (ARAN) le linee guida per i dipendenti pubblici in cui vengono precisati termini, soglie e vincoli che disciplinano le assenze in ciascun settore.

La stretta su ferie, permessi e malattia, introdotta con le nuove disposizioni in materia, vale per tutti gli statali, dai docenti ai ministeriali.

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Permessi Legge 104: come cambiano per gli statali?

Non si possono utilizzare ferie e malattia a ore per entrare in ritardo o viceversa uscire in anticipo dal lavoro, potendo essere utilizzate soltanto a giornata.

Ferie e malattia soltanto a giornata

Ferie e malattia non sono più frazionabili, ma si potranno utilizzare esclusivamente a giornata. Come precisato dalle linee guida ARAN: “La fruizione delle ferie non può avvenire ad ore”. Discorso analogo anche per la malattia, anch’essa non più frazionabile, nonostante le voci circolate nei mesi scorsi che parlavano di far ricadere sotto la voce malattia anche i permessi ad ore per le visite specialistiche.

Permessi legge 104: cosa cambia?

In base alle nuove regole, a meno che non intervengano peculiari situazioni, le ferie già fruite nei 3 giorni di permessi per assistenza ai familiari portatori di handicap non si possono convertite.

Differentemente dalla malattia, poi, i permessi ex legge 104 non possono essere presi nel mezzo delle ferie. Sull’argomento si era anche pronunciato il ministero del Lavoro, che aveva affermato come il datore di lavoro non potesse mai negare al dipendente i permessi retribuiti richiesti ai sensi della legge 104 per prestare assistenza ad un familiare disabile, nemmeno nel corso delle ferie programmate.

Secondo quanto affermato dal ministero, quindi, la fruizione dei permessi arriverebbe a sospendere “il godimento delle ferie” che andrebbero così ricollocate in un periodo diverso, previo accordo con il datore di lavoro. Quest’ultimo, tuttavia, ha ancora la facoltà di accertare che l’assistenza non possa essere differita.

Malattia legge 104: quando non si può utilizzare?

La malattia non può essere utilizzata per attività sindacale che, precisa l’ARAN, “appare incompatibile con il riposo psico-fisico necessario ad una rapida ripresa della prestazione lavorativa”. In tal caso perciò il lavoratore deve fare ricorso ai permessi specifici.

Richiamo obbligatorio dalle vacanze: quando può essere fatto?

Infine, in base alle nuove disposizioni il dipendente può essere richiamato a lavoro quando si trova in vacanza, dietro però il risarcimento da parte dell’amministrazione. “Per oggettive e prevalenti necessità organizzative l’amministrazione può far rientrare in servizio il dipendente in ferie”, si legge nelle linee guida dell’Agenzia, tuttavia “il lavoratore ha diritto al rimborso delle spese documentate di viaggio”.

Occorre poi opportunamente “segnalare che non si rinvengono disposizioni, legislative o contrattuali, ostative alla fruizione delle ferie successivamente a un’assenza per malattia e, quindi, senza la ripresa del servizio”.

L’approvazione della concessione delle ferie viene comunque rimessa al datore di lavoro. Si precisa che viene ammessa la sospensione delle ferie per malattia, soltanto però dietro adeguata documentazione o ricovero.

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