Come accedere al Part-Time agevolato. Le 10 cose da fare

Redazione 22/06/16
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Il cosiddetto part-time agevolato, in vigore dal 2 giugno scorso per i dipendenti privati che hanno un contratto a tempo indeterminato e che hanno già maturato il requisito contributivo per la pensione di vecchiaia, dovendo però maturare il requisito anagrafico entro il 2018, è lo strumento (che rientra nel pacchetto di misure da inglobare nella Riforma Pensioni 2016/2017) che permette di ottenere una retribuzione ridotta in misura minore rispetto alla riduzione di orario e la contribuzione figurativa a fini previdenziali.

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Pensione e part-time agevolato: ecco cosa fare per ottenerlo

In vista della pensione, quindi, la nostra Redazione riporta una guida in 10 punti che illustra cosa devono fare i lavoratori interessati per poter ottenere il part-time agevolato per il pensionamento.

1) Quali sono i requisiti

Il lavoratore che vuole fruire di tale strumento ai fini pensionistici deve  indicare di possedere la certificazione che attesta l’avvenuto raggiungimento del requisito contributivo oltre alla maturazione, entro la data del 31 dicembre 2018, del requisito anagrafico per poter conseguire il diritto alla pensione di vecchiaia. Lo stesso, inoltre, è tenuto a specificare eventuali fruizioni passate dello strumento di accompagnamento al pensionamento.

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2) Quali norme indicare

Quali presupposti dell’intesa tra il lavoratore interessato al part-time agevolato e il rispettivo datore di lavoro vi è anche la necessaria indicazione che attesti come le parti contraenti abbiano voluto raggiungere un accordo ai sensi dell’articolo 1, comma 284, della legge 208/2015 (ossia la legge di Stabilità 2016) allo scopo così di beneficiare di tutti gli strumenti riconosciuti dalla normativa.

3) Qual è la decorrenza del rapporto di lavoro

Quest’ultima la si potrà stabilire specificando come, in applicazione dell’articolo 3, comma 2, del Dm 7 aprile 2016, le rispettive efficacia e validità decorreranno a partire dal primo periodo di paga che segue l’accoglimento della domanda telematica di accesso al beneficio (di cui all’articolo 1, comma 284, della legge 208/2015) da parte dell’INPS.

4) Quanto deve durare il rapporto di lavoro

La durata del nuovo rapporto di lavoro si dovrà attestare sulle finalità di pensionamento. Le parti contraenti, quindi, dovranno specificare la durata prevista del beneficio chiarendo come la stessa sia predisposta sulla base della data del perfezionamento, da parte del lavoratore, del diritto alla pensione di vecchiaia, così come certificata dall’INPS.

5) Qual è la percentuale di riduzione dell’orario di lavoro

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Le parti saranno tenute a stabilire la percentuale di riduzione dell’orario lavorativo che non dovrà essere inferiore al 40% e né superare il 60%, tenendo conto di come detto valore percentuale sia parte integrante del nuovo contratto e che qualsiasi variazione del rapporto di lavoro precedentemente concordato ne comprometterebbero la relativa efficacia.

6) Come ridefinire la retribuzione

Nell’intesa tra le parti anche la ridefinizione della retribuzione, in relazione alla riduzione dell’orario, dovrà essere chiaramente specificata. Oltre a ciò, si dovrà anche comunicare che, in aggiunta all’ordinario trattamento retributivo, al momento dell’accoglimento della domanda amministrativa, verrà anche riconosciuta la somma di cui all’articolo 1 comma 284 della legge 208/2015 che, si ricorda, è esente da oneri fiscali e previdenziali, e che verrà determinata applicando l’aliquota contributiva ai fini pensionistici alla retribuzione imponibile che sarebbe spettata per le ore lavorative non più dovute, per via dell’accordo.

7) Quando escludere la reversibilità dell’accordo

Le parti saranno tenute ad escludere la reversibilità dell’accordo: in tal senso, si potrà specificare che tale intesa è articolata per rispondere a finalità stabilite dalla legge e la durata del rapporto lavorativo costituisce un elemento basilare dell’accordo, su cui lavoratore e datore hanno fatto specifico affidamento.

8) Come vanno gestiti casi specifici

Tutte le informazioni che definiscono una condizione risolutiva dell’accordo, tra cui lavoro autonomo, contestuale svolgimento di un’altra attività lavorativa, iscrizione ad un’altra gestione previdenziale in circostanza di contratto e così via, devono essere comunicate dal lavoratore. L’accordo deve, inoltre, contenere la specificazione che al verificarsi delle casistiche specifiche (ne è un esempio il cambio appalto) il rapporto di lavoro part-time agevolato non avrà più efficacia, senza nessun tipo di responsabilità per il datore.

9) Come gestire le clausole

Le motivazioni che sono poste alla base della stipula del nuovo rapporto potranno essere sfruttate per progettare una specifica clausola finalizzata ad escludere diritti di precedenza nelle assunzioni con contratto a tempo pieno per lo svolgimento delle mansioni/incarichi di pari livello o categoria legale rispetto a quelle oggetto del rapporto part-time.

10) Come gestire l’esonero da responsabilità

Le parti dovranno, infine, specificare che il perfezionamento dell’accordo è subordinato all’approvazione amministrativa, con relativo esonero (per entrambi) da responsabilità nel caso in cui si verifichi rigetto ed esclusione dell’efficacia.

Questo servirà ad evitare eventuali azioni risarcitorie o finalizzate ad ottenere la stabilità del rapporto part-time.

Redazione

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