Bonus Bebé raddoppiato: per chi? Da quando? Tutte le novità

Redazione 16/05/16
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Il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, intervistata da Repubblica, ha parlato di rischio di crac demografico, indicando il raddoppio del bonus bebé come lo strumento prioritario, anche se non l’unico, per far fronte alla “vera emergenza italiana”, ossia il calo demografico che sta colpendo il Paese.

L’anno scorso, infatti, è stato il primo anno in cui il numero dei nati è sceso sotto la soglia del mezzo milione. I dati ISTAT, anche se provvisori, indicano che ci siamo fermati a quota 488mila contro i 561mila del 2010, di cui il 20% circa sono figli di coppie immigrate.

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BONUS BEBÈ: SÌ AL RADDOPPIO?

Lanciando l’allarme del crac demografico, Lorenzin ha avanzato una serie di proposte “ad hoc” tra cui interventi a favore della maternità e servizi potenziati, già a partire dagli asili nido, per poter consentire ai genitori di continuare a lavorare.

La proposta che, tuttavia, ha pesato maggiormente riguarda il raddoppio del bonus bebé: in base a questa ipotesi, infatti, le coppie che fanno un figlio si vedrebbero raddoppiato l’assegno rispetto a quello versato loro attualmente dall’INPS. Nel caso, poi, di un eventuale fratellino al primo figlio, la coppia riceverebbe un assegno ancora maggiorato.

BONUS BEBÉ: CHE COS’È e PER CHI?

Fino al 2017 il bonus bebé viene riconosciuto ai nuclei familiari che hanno un ISEE inferiore a 25mila euro all’anno, oltre a quelli che hanno un ISEE più basso di 7mila.

1) Nuclei familiari che hanno un ISEE inferiore a 25mila euro: per quanto riguarda la prima categoria citata, tali nuclei hanno diritto ad un assegno di 80 euro mensili (960 all’anno) per ciascun figlio;

2) nuclei familiari che hanno un ISEE inferiore a 7mila: per quanto attiene la seconda categorie, invece, il beneficio è pari a 160 euro (1.920 all’anno).

 

BONUS BEBÈ RADDOPPIATO: LE REAZIONI

La proposta, ora al vaglio dei tecnici del ministero della Sanità, vedrebbe aumentare in questo modo a 160 e a 320 euro la quota mensile per il primo figlio, sulla base della soglia di ISEE.

L’ipotesi Lorenzin è stata supportata anche da Enrico Costa, ministro per gli Affari regionali con delega alla famiglia, il quale ha affermato come il potenziamento del bonus bebè costituisca “la direzione giusta e una misura-chiave per riavviare il motore delle nascite in Italia”. Nonostante la coperta sia ancora “corta”, ha dichiarato il ministro, “la famiglia è la priorità e le risorse vanno trovate”.

La reazione di Palazzo Chigi è stata, invece, meno entusiastica: alcune fonti interne hanno fatto sapere che la proposta di raddoppiare il bonus bebé, allo stato attuale, costituisca soltanto una delle ipotesi allo studio, in quanto a rimanere prioritario è un intervento complessivo sugli strumenti di welfare.

In aggiunta al rinforzamento del bonus bebé, infatti, si parla anche di aumentare le detrazioni fiscali a partire dal secondo figlio e di ampliare, in maniera progressiva, la cosiddetta no tax area, a seconda del numero dei figli.

Redazione

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