Concorso Scuola 2016: ecco la rassegna delle domande a risposta aperta della Prova Scritta

Redazione 25/02/16
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Il concorso scuola 2016, come è ampiamente noto, prevede una prova scritta nella forma di quesiti a risposta aperta, nello specifico otto, di cui una parte (due quesiti) in lingua inglese.

La prova è computer based ed è da concludersi nei limiti di tempo assegnati, ossia 150 minuti.

In attesa della pubblicazione del bando, che dovrebbe avvenire tra oggi e domani, la nostra Redazione riporta una breve e utile guida per prepararsi e affrontare al meglio la prova scritta, quella che secondo molti docenti sarà la più complessa.

PER SUPERARE LA PROVA SI CONSIGLIA IL SEGUENTE MANUALE CONTENENTE 478 QUESITI A RISPOSTA APERTA CONCERNENTI TUTTE LE AREE DEL BANDO PER SIMULARE LO SVOLGIMENTO DELLA PROVA D’ESAME:

In questo specifico contributo si analizzano le competenze socio/psico/pedagocihe e metodologiche didattiche che il candidato docente sarà tenuto a sapere.

1) ALFABETIZZAZIONE CULTURALE ED ESPERIENZE FONDAMENTALI

Ogni istituzione scolastica ha il compito di dare la possibilità agli alunni non solo di svilupparsi a livello cognitivo, emotivo, affettivo, sociale ed etico ma anche di acquisire i saprei fondamentali per formarsi adeguatamente e poter spendere maggiormente le opportunità di inserirsi culturalmente e socialmente nella società futura.

La scuola, quindi, deve essere impegnata a motivare gli alunni ad un ruolo attivo nel gruppo di appartenenza (classe, scuola, territorio) per costruire il proprio futuro, collaborando, condividendo e partecipando con spirito critico e responsabile. Si guarderà, così, con una modalità aperta, per un’alfabetizzazione culturale, alle esperienze e alla diversità.

2) APPRENDIMENTO

Esso come processo modifica il comportamento. Tali modificazioni hanno avuto influenza sulla nascita della psicologia sperimentale. Gli esperimenti sull’apprendimento hanno prodotto diverse teorie. La teoria sul condizionamento classico, elaborata da Pavlov, è stata utile per comprendere gli istinti e le abitudini degli esseri viventi. La teoria dell’apprendimento per prove ed errori è stata studiata da Thorndike ed ha prodotto la consapevolezza che gli esseri viventi, per ottenere gratificazione o per sfuggire situazioni di disagio, fanno qualsiasi sforzo.

Ancora, la teoria dell’apprendimento operante, di Skinner, è basata sul concetto di rinforzo ed ha come scopo la produzione di comportamenti nuovi. Gli esperimenti di Kohler dimostrano che l’intuizione, nel processo dell’apprendimento, è un’attività fondamentale per risolvere problemi. La teoria dell’apprendimento latente è stata invece sviluppata da Tolman che ha dimostrato che gli animali apprendono, però assumono comportamenti consequenziali, facendo supporre che si costruiscono delle “mappe cognitive” solo in una fase successiva.

PER APPROFONDIRE TUTTE LE TEORIE SULL’APPRENDIMENTO SI CONSIGLIA IL SEGUENTE MANUALE SU AVVERTENZE GENERALI PER TUTTE LE CLASSI DI CONCORSO:

3) BAMBINO E ACQUISIZIONE DEL LINGUAGGIO

Nel processo della comunicazione il linguaggio è uno strumento fondamentale. Esso può essere umano oppure animale. Il termine è stato coniato, nel 1957, dal linguista Noam Chomsky in un saggio dal titolo Le strutture della sintassi. Il linguaggio umano è il segnale innegabilmente evidente della più alta conquista del pensiero.

Esso trova la sua concreta esplicazione nella lingua e nella sua continua trasformazione. Lo sviluppo del linguaggio verbale ha sicuramente un andamento regolare e non può prescindere dalla maturazione e dall’apprendimento. L’ambiente è dunque importante per imparare a parlare.

4) ADOLESCENZA

Il termine deriva dal latino adolesco e significa sviluppare. Esso ha assunto un significato specifico, nel 1904, quando Stanley Hall ha pubblicato il libro Adolescenza, suo psicologia e sua relazione con fisiologia, antropologia, sociologia, sesso, crimine, religione e educazione. Si riferisca, quindi, ad una fase di transizione tra l’età dell’infanzia e quella degli adulti.

Il pensiero ipotetico-deduttivo ha inizio, intorno ai 12 anni, con lo stadio delle operazioni formali: queste conducono gradualmente l’individuo ad avvalersi, nel processo d’interazione con l’ambiente, di una logica astratta. Lo stadio del pensiero ipotetico-deduttivo si consolida durante l’adolescenza; esso consente di acquisire la capacità sia di formulare previsioni sia di costruire il concetto di “probabilità” che un evento accada davvero.

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