Polizza valida, ma certificato di assicurazione scaduto: ecco cosa si rischia

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Il tagliando assicurativo non esiste più, anche rimane l’obbligo di avere con sé il certificato di assicurazione, da mostrare eventualmente in fase di controllo su strada. Ma negli ultimi tempi si vanno intensificando controlli diversi che si effettuano – come si dice – in remoto, vale a dire tramite la lettura delle targhe dei veicoli effettuata tramite portali autostradali, tutor, ecc. e il successivo accesso degli agenti negli archivi dei veicoli del ministero dei Trasporti. Possibilità che la legge di Stabilità 2016 ha ampliato, rendendo possibile l’individuazione dei veicoli privi di copertura assicurativa (e di revisione) anche tramite gli autovelox.

E qui arriviamo al problema: ma è possibile che ci sia difformità tra quanto risulta scritto sul certificato assicurativo e quanto risulta nell’archivio telematico? Certo, che ci può essere e anche il ministero dell’Interno ne è consapevole. Tanto da aver pubblicato un’apposita circolare sul tema, in cui si prende in considerazione in particolare l’abitudine di alcune compagnie assicurative di estendere il periodo di validità della copertura 30, 60 o a volte anche 90 giorni oltre i 15 richiesti dalla legge. La circolare non entra nel merito del fenomeno, ma sottolinea che se la data di scadenza indicata negli archivi del ministero è anteriore a quella del certificato è quest’ultimo a prevalere e quindi non si ha alcun problema. Al contrario, se il certificato è scaduto e negli archivi la polizza risulta ancora valida, a quel punto l’autista può essere punito con una multaau da 41 a 168 euro perché non dispone del certificato obbligatorio di assicurazione. Inoltre, a quel punto scatta anche l’obbligo di presentare agli organi di polizia un certificato aggiornato e, in mancanza di presentazione, la sanzione può arrivare fino a 1.682 euro.

da: uominietrasporti.it

Redazione MotoriOggi

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