Legge di Stabilità: ai professionisti libero accesso ai fondi UE

Redazione 22/12/15
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Dopo quello che sembrava un dietrofront, con la legge di Stabilità 2016 anche i professionisti potranno finalmente avere libero accesso ai fondi strutturali europei, FSE e FESR.

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Adeguandosi alla normativa comunitaria, anche i liberi professionisti italiani sono così equiparati alle PMI in quanto soggetti esercenti attività economica, diventando anche loro a tutti gli effetti destinatari dei fondi europei stanziati fino al 2020.

La manovra di Stabilità 2016, infatti, prevede l’estensione ai liberi professionisti, a prescindere dalla forma giuridica rivestita, dei fondi FESR e FSE oltre che dei rispettivi programmi operativi nazionali (PON) e regionali (POR).

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Ai professionisti si prospetta, così, l’opportunità di poter concorrere a oltre 31 miliardi di euro di risorse comunitarie, quota alla quale si sommano oltre 16 miliardi di euro di cofinanziamento nazionale e altri 4,3 miliardi a carico delle Regioni.

FONDO FESR: DI COSA SI TRATTA?

Il FESR, Fondo europeo di sviluppo regionale, serve a incentivare gli investimenti, coadiuvando allo stesso tempo la riduzione del gap di disparità regionali in Europa.

Il Fondo europeo di sviluppo regionale prende parte al finanziamento di investimenti produttivi volti a realizzare e a rafforzare il mantenimento di posti di lavoro stabili, sfruttando canali di aiuto diretto agli investimenti specialmente nelle piccole e medie imprese, ma anche di investimenti infrastrutturali e di potenziamento interno grazie ad operazioni di sostegno sia regionale che locale.

FONDO FSE: DI COSA SI TRATTA?

Il FSE, Fondo sociale europeo, risponde invece all’obiettivo di incentivare, perfezionandole, l’occupazione, la produttività e la qualità, insieme ovviamente all’integrazione sociale.

Il Fondo sociale europeo, in sostanza, punta a raggiungere 4 specifici traguardi tematici che sono:

1) la promozione dell’occupazione e il sostegno alla mobilità dei lavoratori;

2) il potenziamento dell’istruzione e l’investimento nelle competenze e nell’apprendimento permanente;

3) l’impulso all’inclusione sociale e la lotta contro la povertà;

4) il perfezionamento dell’amministrazione pubblica e della gestione istituzionale.

FONDI STRUTTURALI FESR E FSE: QUANTE RISORSE?

Le risorse comunitarie dei Fondi FSE e FESR destinate all’Italia, per l’arco temporale di programmazione che va dal 2014 al 2020, arrivano complessivamente a 31,1 milioni di euro, di cui più di 20,6 euro di fondi FESR e oltre 10,5 di fondi FSE. Di questi:

1) più di 7,5 miliardi sono riservati alla Regioni maggiormente sviluppate, ossia Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia, Veneto, Piemonte, Marche, Toscana, Umbria, Lazio, oltre che P.A. Bolzano e P.A. Trento;

2) 1,35 miliardi destinati alle Regioni invece che sono in transizione, vale a dire Molise, Abruzzo e Sardegna;

3) e infine 22,2 miliardi alle Regioni meno sviluppate, tra cui Campania, Basilicata, Calabria, Puglia e Sicilia.

A tali somme, poi, si aggiungono ulteriori 16 miliardi di euro di cofinanziamento nazionale e circa 4,4 miliardi di euro derivanti invece da risorse regionali.

QUALI SONO I PROGRAMMI OPERATIVI NAZIONALI E REGIONALI?

I programmi operativi che attuano il ciclo di programmazione 2014-2020 riguardante i Fondi FESR e FSE possono essere elaborati tanto dalle Regioni (regionali) quanto a livello nazionale (nazionali appunto).

1) Programmi Operativi Regionali FESR e FSE:

Tali programmi sono stabiliti in tutte le Regioni e Provincie autonome e sono tutti monofondo. Le uniche Regioni che hanno deciso contrariamente di adottare un programma plurifondo sono 3: il Molise, la Calabria e la  Puglia.

Complessivamente la risorse FESR assegnate ai Programmi regionali superano di poco i 15 miliari di euro, mentre ai programmi operativi regionali (POR) del FSE confluiscono oltre 6 miliari di euro.

2) Programmi Nazionali FESR e FSE:

Arriva a 11 il numero complessivo di questi programmi, di cui 6 riguardano tutte le Regioni e rispettivamente sono:

– PON “Sistemi di politiche attive per l’occupazione” (FSE, monofondo);

– PON “Per la Scuola, competenze e ambienti per l’apprendimento” (FSE e FESR, plurifondo);

– PON “Città Metropolitane” (FESR e FSE, plurifondo);

– PON “Governance e Capacità Istituzionale” (FESR e FSE, plurifondo);

– PON “Iniziativa Occupazione Giovani” (FSE, monofondo).

2 invece sono i Programmi Nazionali che coinvolgono soltanto le Regioni in transizione e meno sviluppate, e sono:

– PON “Imprese e Competitività” (FESR, monofondo)

– PON “Ricerca e innovazione” (FESR e FSE, plurifondo).

Infine, sono 3 i Programmi Nazionali riservati alle sole Regioni con un minor sviluppo e rispettivamente:

– PON “Cultura” (FESR, monofondo);

– PON “Infrastrutture e reti” (FESR, monofondo);

– PON “Legalità” (FESR e FSE, plurifondo).

In totale, la quota comunitaria volta a finanziare i Programmi Nazionali supera i 10,6 miliardi di euro, dei quali più di 5,6 di fondi FESR e circa 4,5 di fondi FSE. Il cofinanziamento nazionale, invece, ammonta a oltre 6,5 miliardi, per un’assegnazione complessiva che supera i 17 miliardi di euro.

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Guida ai Fondi Strutturali Europei 2014-2020

La “Guida ai Fondi Strutturali Europei 2014-2020”, ad opera di un riconosciuto esperto dei rapporti tra Pubblica Amministrazione italiana ed Unione europea quale Mauro Cappello, giunge alla sua seconda edizione in corrispondenza con l’entrata nel vivo della programmazione comunitaria del settennato in corso.Il volume, aggiornato a maggio 2015, approfondisce tutti gli aspetti del tema delle risorse comunitarie alla luce delle novità intervenute nel corso dell’ultimo anno, tra le quali si segnalano principalmente:• l’adozione dell’Accordo di Partenariato, di numerosi Programmi Operativi e l’emanazione dei decreti attuativi dell’Agenzia per la Coesione Territoriale (ACT), il nuovo organismo centrale deputato al monitoraggio ed al sostegno delle politiche di coesione previsto dall’art. 10 del D.L. n. 101/2013 (convertito in Legge n. 125/2013);• il Programma Operativo Nazionale “Iniziativa Occupazione Giovani” (anche conosciuto come “Garanzia Giovani”) con scadenza prevista al 31 dicembre 2015, volto a fronteggiare la grave crisi occupazionale dei cittadini con meno di 30 anni, con particolare attenzione ai cosiddetti NEET (Not in Education, Employment or Training), persone che non studiano, non lavorano e non svolgono attività o corsi di formazione professionale;• il fenomeno della c.d. “frode comunitaria” (e delle relative differenze con le “irregolarità”), cui viene dedicato un intero nuovo capitolo;• lo strumento della “Pista di controllo” – strumento organizzativo volto ad ottimizzare le attività di gestione dei programmi cofinanziati dall’Unione Europea attraverso i Fondi Strutturali – con un elaborato come esempio didattico posto tra gli allegati;• le verifiche di audit (o “di secondo livello”) – fondamentali al fine di migliorare la qualità della programmazione e della gestione dei programmi di impiego dei fondi – comprendenti i controlli sia sui sistemi di gestione e controllo che sulle singole operazioni.Per contrastare il fenomeno, purtroppo ancor oggi molto diffuso, del mancato utilizzo dei fondi europei (tanto più grave in un periodo caratterizzato da grande ristrettezza di risorse pubbliche), l’opera si propone quale vera e propria guida pratica per aiutare le Amministrazioni Pubbliche a muoversi con sicurezza tra le procedure previste per l’utilizzo delle risorse comunitarie, rilanciando gli investimenti e con essi lo sviluppo del Paese.Concludono il libro un’ampia sezione di Allegati operativi e un’Appendice con pratici schemi riepilogativi della materia.   » Mauro CappelloComponente del Nucleo Verifiche e Controlli (NUVEC) dell’Agenzia per la Coesione Territoriale, ha prestato servizio per oltre dieci anni presso l’Unità di Verifica degli investimenti pubblici (UVER) del Dipartimento per la Coesione economica – Ministero dello Sviluppo Economico.Opera come Auditor su vari Programmi Operativi Nazionali della programmazione 2007-2013, effettuando verifiche sull’affidabilità dei relativi Sistemi di Gestione e Controllo (Si.Ge.Co.).Nel 2011 ha rappresentato l’Italia nel corso delle verifiche condotte dalla Corte dei Conti Europea finalizzate alla redazione del rapporto “Efficacia in termini di costi/benefici degli investimenti della politica di coesione nel campo dell’efficienza energetica”.È autore di numerose pubblicazioni tecniche e svolge attività di docenza sul tema dei fondi strutturali europei.

Mauro Cappello | 2015 Maggioli Editore

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