L’Autorità Anticorruzione con gli occhi puntati sulla sanità

Dario Di Maria 11/12/15
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Poteri aumentati, sezione dedicata nel Piano anticorruzione, primo commissariamento di un ospedale, tutto nell’ultimo mese.

Nell’ultimo mese l’ANAC ha dedicato un “occhio particolare” alla sanità, in particolare prima ha adottato una sezione particolare nel Piano Nazionale Anticorruzione, poi il DL 179/2015 ha previsto la possibilità di commissariare i soggetti accreditati con il SSN, e, per ultimo, la nomina del Commissario Straordinario all’Ospedale Israelitico. Ma andiamo con ordine.

Con la determinazione n. 12 del 28 ottobre 2015, (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 16 novembre 2015), l’ANAC ha disposto l’aggiornamento 2015 al Piano Nazionale Anticorruzione, dedicando un intero capitolo alla Sanità. In particolare sono stati evidenziati i rischi peculiari del settore, dalle truffe di cliniche e laboratori accreditati (ex-convenzionati), all’attività professionale non autorizzata, da acquisti di dispositivi medici senza gara a nomine di primari fatte senza rispettare le regole concorsuali. Insomma, un vero e proprio vademecum per focalizzare le aree più a rischio corruzione, ad uso esclusivo delle aziende sanitarie pubbliche.

Quasi contemporaneamente, il decreto-legge 13 novembre 2015, n. 179 ha disposto (con l’art. 3, comma 1, lettera a) la modifica dell’art. 32, comma 1 del decreto-legge 90/2014. Il suddetto decreto del 2014 ha introdotto un nuovo istituto denominato “misure straordinarie di gestione, sostegno e monitoraggio delle imprese”, divenuto, però, noto nella pratica come il “commissariamento degli appalti”, nato per essere applicato sia nel caso di appalti o concessioni ottenuti tramite attività illecita corruttiva o ottenuti da imprese raggiunte da interdittive antimafia. La misura ha il pregio di estendersi non all’intera impresa ma al solo appalto “incriminato”, che viene emessa dal Prefetto su richiesta del Presidente dell’ANAC
Tale istituto, però, fino ad un mese fa non si poteva applicare a soggetti accreditati con il SSN (appunto perchè non trattasi di appalti). Il DL 179/2015 ha quindi esteso la misura anche all’ipotesi di impresa che esercita attivita’ sanitaria per conto del Servizio sanitario nazionale in base agli accordi contrattuali di cui all’articolo 8-quinquies del decreto legislativo30 dicembre 1992, n. 502 (c.d. ex-convenzionati).

Detto-fatto, il primo commissariamento è arrivato dopo poco più di 15 gg dall’entrata in vigore: il 3 dicembre il Prefetto di Roma, accogliendo la richiesta formulata dal Presidente dell’ANAC, ha nominato Massimo Russo ( già magistrato, già Assessore alla Sanità della Regione Siciliana nel Governo Lombardo) quale amministratore dell’Ospedale Israelitico di Roma, limitatamente alla completa esecuzione dell’accordo che regola la prestazione di servizi sanitari per conto e a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Un provvedimento che segue immediatamente la sentenza n. 461 del 24 novembre 2015 della Corte dei Conti, sezione giurisdizionale per la Regione Lazio, di condanna dello stesso Ospedale Israelitico al risarcimento del danno erariale a favore dell’ AUSL RM/D nella misura di € 8.018.955,76.

Tutto questo perchè la sanità è un settore molto esposto. Infatti nel settore dell’Healthcare, secondo l’autorevole e recente Kroll – Global Fraud Report 2015-2016, il 69% delle aziende sanitarie è vittima di frodi, e nel 78% delle aziende del settore è aumentato il rischio di frode nell’ultimo anno.
Insomma, sembra proprio che nel 2016 l’Autorità Anticorruzione vorrà dedicare parecchio tempo alle sanità italiana.

Dario Di Maria

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