Unioni civili: intervista alla senatrice Monica Cirinnà

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Con il Senato militarizzato dalla riforma costituzionale, il disegno di legge sulle unioni civili, uno degli obiettivi autunnali dichiarati dal premier Renzi,ormai a un passo dall’aula, potrebbe avere subito uno stop. Ma se il governo dovesse superare – come sembra – il doppio scoglio della riforma del Senato e della legge di stabilità, il braccio di ferro immediatamente successivo sarebbe proprio quello sulle nozze gay. Da sempre argomento di conflitto sia dentro che fuori del Partito democratico, quello dei matrimoni omosessuali è un tema su cui l’Italia è stata invitata a legiferare dalla sentenza della Corte europea e su cui il nostro Paese non può certo dirsi all’avanguardia tra le democrazie occidentali. Sta provando a metterci una pezza Monica Cirinnà, senatrice del Partito democratico e prima firmataria della proposta di legge che tanto ha fatto infuriare le frange più conservatrici della maggioranza, e non solo. Ne parliamo proprio con la diretta interessata, ottimista per un approdo in aula a breve del ddl, per capire di più riguardo alla possibile nuova, discussa norma sulle unioni civili.

Senatrice Cirinnà, in breve, chi potrà stipulare un’unione civile? In che modo verrà siglata all’anagrafe?

L’unione civile, così come dal testo base attualemte al vaglio della Commissione giustizia del Senato, potrà essere costituita da due persone dello stesso sesso, legate da vincolo affettivo more uxorio, davanti a un ufficiale dello stato civile e in presenza di due testimoni.

Quali saranno i benefici per i contraenti in termini di affitto?

Se si riferisce alla successione del contratto di locazione, l’unione civile disciplinerà la materia come nel caso del matrimonio. Invece, per quanto riguarda il titolo II del disegno di legge sulla disciplina delle convivenze di fatto, verrà semplicemente messo in dottrina nero su bianco quello che da anni dice la giurisprudenza del nostro Paese. 

Davvero è ancora possibile una prima approvazione entro il 15 ottobre?

La riforma costituzionale è stata calendarizzata e l’aula è già al lavoro. Portando in plenaria le unioni civili senza relatore si salterebbe a piè pari la discussione degli emendamenti in commissione e ci sarebbero ragioni per pensare a un voto finale di Palazzo Madama prima del 15 ottobre, data auspicata da Matteo Renzi e termine ultimo per arrivare in tempo prima della sospensione dei provvedimenti per la sessione di bilancio.

I dissidenti Ncd puntano tutto sulla pensione di reversibilità: nessun accordo se viene confermata anche per gli omosessuali. Intendete tirare dritto su questo punto, da sempre al centro delle battaglie per il riconoscimento delle famiglie arcobaleno?

Battagliare contro la reversibilità è una sfida persa in partenza. L’Europa non consente discriminazioni di questo tipo sui trattamenti economici; l’introduzione dell’unione civile tra persone dello stesso sesso dovrà prevedere obbligatoriamente l’estensione di questo diritto. Il Parlamento, a differenza di quello che accadde dieci anni fa con la legge 40, deve sforzarsi di fare una buona legge che non sia destinata a essere smontata pezzo per pezzo da un giudice.

In cosa consiste la stepchild adoption? Cosa la distingue dall’utero in affitto?

La stepchild adoption, o riconoscimento del secondo genitore, altro non è che la possibilità per uno dei due partner dell’unione civile di adottare il figlio biologico o adottivo dell’altro partner ; è quanto già prevede la legge 184 /1983 alla lettera b) dell’articolo 44. A questa fattispecie di adozione speciale noi andremo semplicemente ad aggiungere l’unione civile tra persone dello stesso sesso.
La gestazione per altri (francamente trovo offensiva la dizione “utero in affitto”) è una forma di procreazione assistita, che in Italia è proibita dalla legge 40 e che resterà proibita anche dopo l’approvazione delle unioni civili. Alcuni paesi come gli USA e il Canada hanno deciso di regolamentarla e molte coppie eterosessuali od omosessuali di nostri connazionali vi fanno ricorso recandosi all’estero.

I critici del ddl unioni civili sono schierati anche contro la Buona scuola, in particolare sulla discussa “teoria del gender”, secondo alcuni una minaccia, secondo altri una bufala. Le famose diciture “genitore 1” e “genitore 2” potranno coniugarsi con la legge sulle unioni civili, qualora questa dovesse davvero entrare in vigore?

Sulle frottole complottiste a proposito di una fantomatica “teoria gender” preferisco andare oltre, la fantasiosità di certe speculazioni si commenta da sola e di certo non merita lo spazio che ha trovato nei media in questi ultimi mesi. Le diciture genitore 1 o 2 sono misure di civiltà che alcune pubbliche amministrazioni sensibili hanno deciso di adottare constatando la presenza di sempre più coppie dello stesso sesso con figli. La mia proposta sulle unioni civili va nella direzione di dare cittadinanza ai genitori arcobaleno e, specialmente, ai loro bimbi.

Anche tra eterosessuali, però, non mancano i problemi. Sempre più famiglie prendono residenze separate pur convivendo, incassano assegni di sostegno al reddito e avanzano nelle graduatorie per i servizi. La nuova legge, se approvata, potrà sanare questa ulteriore situazione di disparità tra i
cittadini?

Questa legge vuole prima di tutto dare diritti a chi non ne ha alcuno , e li aspetta da anni. Poi ci sono gli abusi, che come lei fa notare già esistono, e possono essere smascherati e perseguiti.

Dopo il divorzio breve, anche le unioni civili potranno essere sciolte in maniera rapida? In quanto tempo?

Sì. Si applicheranno le stesse misure vigenti in materia di scioglimento del matrimonio.

Francesco Maltoni

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