Italicum: i cento collegi in cui si voterà con la nuova legge elettorale

Redazione 13/08/15
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Italicum, ecco finalmente la mappa dei nuovi collegi elettorali. A meno di un anno dall’entrata in vigore della nuova legge, sono usciti in Gazzetta Ufficiale tutti le 100 sezioni territoriali in cui sarà divisa la penisola per l’elezione dei rappresentanti alla Camera.

Già, perché prima di avventurarsi nell’illustrazione dei collegi, è bene ricordare che la legge elettorale nota come Italicum, la legge 52 dello scorso 6 maggio, vale solo ed esclusivamente per la Camera dei deputati ed entrerà in vigore nel mese di luglio 2016.

Questo, per consentire, da un lato l’emanazione del decreto legislativo con l’elenco e la definizione dei collegi elettorali – come avvenuto in questi giorni, precisamente martedì 11 agosto 2015 – e dall’altro lato l’approvazione, ben più complicata, delle riforme istituzionali con l’abrogazione del Senato elettivo, in quella che sarà la vera sfida politica dei prossimi mesi.

Insomma, una cosa è certa: se le indiscrezioni che danno Renzi per quasi convinto sul portare a elezioni il Paese prima del 2017, questi sono i collegi ufficiali. Ormai manca solo l’ultimo tassello delle riforme per realizzare i propositi del premier, referendum permettendo.

Perché adesso? Tra gli obblighi affidati al governo in sede di approvazione dell’Italicum, figurava il termine di 90 giorni per la preparazione del decreto con la suddivisione esatta dei cento collegi plurinominali enunciati proprio nel testo della legge elettorale.

Come saranno composti i collegi

I cento collegi comprendono anche l’unica sezione del Molise e a norma di legge devono garantire la coerenza del bacino territoriale e la sua rispondenza alla media della popolazione nazionale, da cui non può discostarsi oltre il 20% in difetto o in eccesso.

In generale, è possibile che i collegi plurinominali vengano a coincidere con il territorio sottoposto all’amministrazione provinciale – anch’esso non più elettivo per effetto della riforma Delrio – o al limite dall’accorpamento di più entità provinciali. Fatto eccezione le circoscrizioni di Trentino-Alto Adige e Val ‘Aosta, dove resta in vigore l’elezione col metodo uninominale a tutela delle minoranze linguistiche.

Come specificato nel testo di legge “i collegi plurinominali sono costituiti in ciascuna circoscrizione in numero determinato con il metodo dei quozienti interi e dei più alti resti in proporzione al numero di seggi ad essa assegnati”.

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