Voluntary disclosure: le ultime novità con il decreto fiscale

Redazione 22/07/15
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Voluntary disclosure, arrivano altre novità con il decreto sull’abuso del diritto esaminato lo scorso venerdì in Consiglio dei ministri, dopo i mesi di attesa che hanno accompagnato la sua problematica gestazione.

Evidentemente, tanti e complicati erano i temi toccati dal provvedimento, tali da richiedere più tempo per la preparaizone del testo finale, che a questo punto dovrebbe solo essere ratificato dalla commissione competente in sede parlamentare. Sicuramente, però, anche questioni politiche hanno inciso nel lungo ritardo, basti pensare alla famosa previsione sul taglio alle pene per frode fiscale che avrebbe dato un aiutino a Berlusconi; una norma, comunque, oggi sparita dal decreto.

Come detto, però, contrariamente alle attese, sono state introdotte alcune specifiche in materia di voluntary disclosure, che si avvicina alla conclusione della finestra concessa dal governo – prevista fino al 30 settembre – e aveva già di recente conosciuto una nuova circolare dell’Agenzia Entrate che illustrava le FAQ più frequenti rivolte da contribuenti e professionisti.

Questa volta, invece, nel decreto sull’abuso del diritto che ha varato il governo, in attesa del parere conclusivo della commissione parlamentare, viene inclusa una nuova norma per la cosiddetta “autodenuncia” in relazione agli anni trascorsi, una criticità che ha messo in crisi non pochi aderenti alla possibilità di far riemergere i capitali detenuti all’estero senza subire conseguenze penali.

Ora, con il decreto fiscale, viene messo in evidenza che in seguito alla doppia concessione dei tempi per l’accertamento, poterne usufruire rende obbligatoria la presentazione della notizia di reato nei termini previsti per la decadenza ordinaria. In sostanza, viene concesso un margine fino a quattro anni dopo quello preso in esame, per la presentazione della dichiarazione, mentre nell’eventualità di dichiarazione omessa si arriva a cinque.

Cosa deriva da questa nuova disposizione?

Molto semplicemente, segnalano gli esperti, la voluntary è ancora più conveniente in questo modo, dal momento che al soggetto che richiede di prendere parte alla procedura basterà mettersi in pari con i periodi fiscali a cominciare dal 2010, senza tenere conto del raddoppio dei termini qualora non sia stata inviata tempestivamente la notizia di reato.

Per questa e tutte le ultime novità segnaliamo la videconferenza in programma giovedì 23 luglio “La procedura della voluntary disclosure, con anche esempi pratici dei calcoli” .

 

 

Redazione

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