Protezione patrimoni: l’importanza del trust. Intervista all’avv. Monegat

Redazione 21/07/15
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In epoca di stagnazione dell’economia, quale ci troviamo a vivere, dopo anni di profonda e depressiva recessione è quantomai importante conoscere le possibilità ammesse dalla legge per la tutela e la salvaguardia dei patrimoni. In particolare, in Italia ha trovato ancora un’applicazione ristretta al mero ambito famigliare l’istituto del trust, che invece andrebbe riscoperto anche in virtù delle leggi che lo regolano. Ne discutiamo con l’avvocato Mariagrazia Monegat, coautrice del volume La protezione dei patrimoni“, edito da Maggioli editore nella sua edizione aggiornata agli ultimi decreti e circolari nel luglio 2015.

 

Quando può avvenire lo scioglimento di un fondo patrimoniale?

Il fondo patrimoniale si scioglie e dunque viene meno la segregazione dei beni a seguito dell’annullamento o dello scioglimento o della cessazione degli effetti civili del matrimonio, salvo che non vi siano figli minorenni nel qual caso la durata si protrae sino alla maggiore età del più giovane.

Di recente la S.C. ha chiarito che è possibile anche uno scioglimento consensuale in assenza di prole minorenne e ove vi siano figli minori con l’assenso del curatore speciale a ciò autorizzato dal giudice tutelare.(Cass. 8 agosto 2014, n. 17811).

Il trust in Italia è ancora poco utilizzato? La normativa in questo senso andrebbe ritoccata?

Il trust è uno strumento che nel nostro Paese ha trovato una vasta applicazione nell’ambito dei rapporti di famiglia a protezione dei soggetti deboli e, purtroppo, anche in ambito commerciale non sempre per finalità meritevoli di tutela. Le numerose pronunce con cui i Giudici Tutelari hanno autorizzato i genitori o il tutore o l’amministratori di sostegno a istituire trust sono meno note delle sentenze che hanno accolto le azioni revocatorie promosse dai creditori in relazione a trasferimenti dell’intero patrimonio di società in “trust liquidatori”.

Non vi è necessità di modifiche normative: la ratifica della Convenzione de L’Aja consente il riconoscimento di trust c.d. interni regolati da una legge straniera, e ciò di cui si sente la necessità è di un ceto professionale più preparato e rispettoso dei principi etici.

Perché l’articolo 2645-ter del codice civile è così importante da dedicarvi un capitolo intero?

La norma è stata definita “un frammento di trust”, in realtà di tratta di una norma che disciplina gli effetti dei vincoli di destinazione, non solo per la sua collocazione sistematica, ma soprattutto perché manca degli elementi essenziali a configurare un rapporto giuridico. E’ dunque una norma utile ai fini della opponibilità ai terzi del vincolo nascente dal trust, ma non è la disciplina italiana dei trust.

 

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