Concorsi pubblici, cosa cambierà davvero con la Riforma PA

Redazione 01/07/15
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Tutti aspettano al varco la Riforma PA anche per capire se è come cambieranno i concorsi pubblici e la loro disciplina. I dubbi, in merito, sono legittimi soprattutto per quanto riguarda la storia delle lauree di serie A e serie B, con peso diverso a seconda dell’ateneo di provenienza.

Pare che, dopo una sorta di insurrezione popolare (del resto, non è che tutti possono permettersi di studiare alla Luiss o alla Bocconi, e non tutti hanno la fortuna di vivere a Roma e Milano, ma anche qui si potrebbe disquisire…), questa modifica non passerà  mentre le altre dovrebbero superare anche il secondo esame alla Camera.

LA PAGINA UFFICIALE DEI CONCORSI PUBBLICI ITALIANI

Gestione e graduatorie

I concorsi pubblici infatti non saranno più gestiti dalle singole amministrazioni ma saranno svolti, per tutte le amministrazioni pubbliche, in forma centralizzata o aggregata, in ambiti territoriali sufficientemente ampi da garantire adeguate partecipazione ed economicità  delle svolgimento della procedura concorsuale.

Questa uniformità si estenderà  anche ai criteri di valutazione, che dovranno “assicurare omogeneità qualitativa e professionale in tutto il territorio nazionale per funzioni equivalenti” con la previsione di tetti per il numero di idonei e con la riduzione della durata delle graduatorie.

Lingua inglese e prove di ammissione

Passerà anche la possibilità, per le PA, di accertare la conoscenza della lingua inglese o di altre lingue quale requisito di partecipazione o titolo di merito valutabile dalle commissioni giudicatrici, ovviamente secondo modalità definite nel singolo bando di concorso. In tal senso, anche il titolo di dottore di ricerca potrebbe essere maggiormente valorizzato.

I candidati inoltre dovranno essere sottoposti a “prove concorsuali che privilegino l’accertamento della capacità di utilizzare e applicare a problemi specifici e casi concreti nozioni teoriche, con possibilità di svolgere unitariamente la valutazione dei titoli e le prove concorsuali relative a diversi concorsi“.

Precedenti esperienze nella PA

Infine, nei concorsi pubblici saranno previsti meccanismi di “valutazione finalizzati a valorizzare l’esperienza professionale acquisita da coloro che hanno avuto rapporti di lavoro flessibile con le amministrazioni pubbliche, con esclusione, in ogni caso, dei servizi prestati presso uffici di diretta collaborazione degli organi politici e ferma restando, comunque, la garanzia di un adeguato accesso dall’esterno“.

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