Riforma pensioni 2015: scontro sul Jobs Act, rischio rinvio

Redazione 09/02/15
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Riforma pensioni, allarme rosso: è necessario riavvicinare governo e Parlamento per non scongiurare gli interventi sulle pensioni.

Il 2015 inizia sotto una stella poco positiva per lavoratori in procinto di andare in pensione, sia per quello che già percepiscono l’assegno INPS.

Il governo, attualmente, è concentrato su alcuni fronti molto caldi a livello politico ed economico: da una parte, il decreto fiscale con la contestata soglia del 3%, dall’altra il via ormai imminente all’attuazione del Jobs Act.

Proprio la riforma del lavoro è oggetto di un braccio di ferro tra esecutivo e commissioni parlamentari, che potrebbe compromettere anche le annunciate revisioni alla legge sulle pensioni.

Il ministro Poletti e il premier Renzi, da una parte, stanno infatti affrontando le rimostranze della commissione Lavoro di Montecitorio, guidata da Cesare Damiano, esponente PD che si è pronunciato a favore di qualchr ritocchino alla legge Fornero.

Ora, dunque, pensionati prossimi e attuali farebbero meglio ad augurarsi un ritorno del sereno, dal momento che eventuali modifiche alla normativa previdenziale saranno possibili se e solo se esecutivo e maggioranza parlamentare lavoreranno in sintonia.

Un ostacolo come quello del Jobs Act, però, potrebbe rendere più complicato il ricorso a un correttivo della riforma 2012, dal momento che sarà proprio la commissione guidata da Damiano a doversi esprimere in materia.

Lo scoglio che rischia di incrinare i rapporti tra l’ex ministro Damiano e palazzo Chigi è rappresentato dal decreto sul Jobs Act relativo a licenziamenti e reintegri. Scopo della commissione è quello di ottenere l’eliminazione dei licenziamenti collettivi dalla nuova disciplina di reintegro, come invece si augura di porre in essere il governo.

Un impasse di questo tipo, oltre a rendere difficoltosa l’applicazione del Jobs Act, rischia di porre in pericolo anche ogni possibilità di dialogo all’interno della maggioranza sulla materia delle pensioni.

Nei cassetti di Montecitorio,infatti, giace da mesi una proposta che ha ricevuto un plauso anche dalla stessa Elsa Fornero, cioè quella del prestito pensionistico. Ai lavoratori prossimi alla pensione, infatti, verrebbe concesso di ritirarsi dalla professione pur in mancanza dei minimi requisiti contributivi: il prestito, in tal caso, verrebbe accordatobal fine di consentire uscite anticipate, ma con una lieve decurtazione nel l’assegno.

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