Il vulcano “corruzione” è ancora attivo

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Vulcano

… L’eruzione lavica non è altro che la fuoriuscita di un magma sottostante …  il magma è lì, in agguato, attivo e presente …  semplicemente nascosto sotto la crosta terrestre … semplicemente non visibile … l’eruzione non fa altro che aiutarlo a venire allo scoperto e farlo esplodere in tutta la sua potenzialità distruttiva …

Gli scandali e la corruzione che – a livello mondiale – si stanno scatenando con tutta la loro virulenza in questi ultimi mesi  non hanno nulla di nuovo, né di imprevisto, meno ancora di imprevedibile. E’ solo che – a differenza di prima o di qualche anno fa – stanno semplicemente venendo in superficie, assaporando il tintinnio delle manette e delle carceri, mostrandosi nella loro sconcertante fisicità.

Il calderone delle situazioni illecite eruttate di fresco dalle cavità dei complotti delinquenziali italiani è il più eterogeneo e variegato:

Scandalo Vitruvio (Roma), ventinove indagati, ventidue arrestati tra funzionari degli uffici tecnici di Roma Capitale, un ispettore dell’Asl di Roma e diversi imprenditori, per corruzione e richieste di mazzette di denaro in cambio di omessi controlli su abusi edilizi e lavori irregolari sui cantieri operanti fra il tredicesimo e quattordicesimo municipio (Primavalle, Cassia, Trionfale, Aurelio);

Scandalo Monterosso (La Spezia), arresti per tangenti sui lavori di rispristino dell’alluvione del 25 ottobre 2011 e gestione illecita dei fondi pubblici stanziati per i lavori di somma urgenza;

Scandalo Megalo (Pescara – L’Aquila), Operazione Terre d’oro, quattro arresti e diciotto avvisi di garanzia a carico di imprenditori e politici, sette società coinvolte, due inchieste parallele, per smaltimento illecito di rifiuti speciali, tonnellate di roccia e di terra provenienti dai cantieri più importanti d’Abruzzo, corruzione nelle autorizzazioni per la costruzione del centro commerciale Megalò 3;

Scandalo Marina Militare (Taranto), ordinanze di custodia cautelari a carico di militari e dipendenti civili accusati di concussione e richieste alle imprese di “pizzi” pari al 10% sui lavori;

Scandalo Rifiuti Palermo (Palermo), pioggia di arresti di funzionari e imprenditori, accusati di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, istigazione alla corruzione, truffa e falso materiale per la spregiudicata gestione delle tasse sui rifiuti;  

Scandalo Fiumicino (Napoli), arresto di un imprenditore del settore farmaceutico, del comandante e di alcuni ufficiali della Guardia di Finanza di Roma Fiumicino;   

Scandalo latte artificiale (Pisa), misure cautelari per diciotto persone, tra cui dodici pediatri, accusate di promuovere l’uso del latte artificiale a scapito di quello materno, dietro regali agli informatori medici e tramite una agenzia di viaggio compiacente;

Scandalo Farmacie (Napoli), arresto di un imprenditore farmaceutico e di un colonnello della Guardia di Finanza per corruzione e aiuti illeciti nello sviluppo della estensione dell’attività farmaceutica;

Scandalo Trani (Trani), sei arresti a carico di amministratori comunali e sindaco del Comune di Trani, accusati di associazione a delinquere finalizzata a commettere reati contro la pubblica amministrazione, concussione, corruzione, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente;

Scandalo Cassa dei Ragionieri (Milano), arrestato l’ex presidente della Cassa dei ragionieri. Tra le operazioni illecite: gestione fraudolenta del patrimonio della cassa, denaro trasferito alle Bermuda e a Mauritius, giro di corruzioni e tangenti;

Scandalo Sanità Toscana (Firenze), arrestati tre imprenditori e quindici medici per  corruzione nell’ambito delle forniture ospedaliere;

Scandalo Direzione Regionale per lo Sviluppo economico e le Attività produttive della Regione Lazio (Roma), arrestato per concussione un funzionario della Regione Lazio, trovato dai finanzieri del Comando provinciale di Roma con una tangente di 1000 euro ottenuta da una Onlus del Lazio;

Scandalo Arzachena (Tempio), arrestato, tra gli altri, un tecnico comunale del Comune di Arzachena per un giro di tangenti legate a lavori nelle ville in Costa Smeralda.

 

… E’ solo qualche assaggio di lava locale – quella stessa che, dove passa, uccide soffocando società ed economia – in buona compagnia di magma proveniente da terre straniere, anch’esse fertili culle di recenti arresti eccellenti per corruzione e abusi del più vario genere, come quelli nei confronti: di Sheldon Silver, Presidente dell’Assemblea dello Stato di New York; di Milan Bandic, potente Sindaco di Zagabria; di Ma Jian, Vice Ministro della Pubblica Sicurezza e capo del controspionaggio cinese.

Una storica eruzione di corruzione e di illeciti “dal colletto bianco” che sembra non volersi spegnere più; che tuttavia, paradossalmente, potrebbe costituire lo stesso efficace propellente per arginare tutto ciò che, di rovinosamente delinquenziale, sta venendo finalmente a galla.

A galla – anche e soprattutto in Italia – non certo per caso, o per una misteriosa e benevola mano divina, bensì, assai più prosaicamente:

–         perché finalmente le barriere protettive del nuovo sistema anticorruzione stanno cominciando a funzionare;

–          perché la gente sta trovando la forza di denunciare;

–         perché gli imprenditori esclusi dalle gare di appalto stanno iniziando a chiedere conto e ragione del perché sono stati immotivatamente esclusi;

–         perché i cittadini stanno avendo la possibilità di controllare, attraverso il sistema trasparenza, cosa succede “dietro le quinte”;

–         perché i dipendenti hanno capito che, attraverso il provvidenziale istituto del whistleblowing introdotto dalla Legge 190/2012, possono segnalare liberamente quanto di illecito hanno visto o capito, senza correre il rischio di essere licenzianti o discriminati;

–         perché lo stesso whistleblowing è stato adottato come piattaforma informatica da Comuni importanti, come ad esempio Milano;

–         perché l’Autorità Nazionale Anticorruzione ha messo a disposizione un proprio indirizzo di posta elettronica dove chiunque ha il diritto di denunciare, anche in via anonima, i fatti di reato di cui sia venuto direttamente o indirettamente a conoscenza;

–         perché la legislazione anticorruzione ha previsto una serie di paratie, controlli, strumenti preventivi in grado di smascherare, quanto mai si era riuscito a farlo in precedenza, i corrotti e i corruttori;

–         perché negli ultimi cinque mesi dello scorso anno la Guardia di Finanza ha scoperto 1,2 miliardi di irregolarità nelle gare d’appalto e 38mila operazioni finanziarie sospette;

–         perché l’ultimo funzionario della Regione Lazio arrestato mentre incassava illecitamente del denaro è stato assicurato alla Giustizia grazie alla collaborazione dell’ADOC (Associazione per la Difesa e l’Orientamento dei Consumatori);

–         perché Transparency International Italia ha varato il servizio di segnalazioni ALAC-Allerta Anticorruzione;

–         perché anche i giornalisti investigativi del gruppo IRPI (investigative report project italy) si stanno muovendo alacremente per raccogliere segnalazioni e denunce in materia anticorruzione.

–         perché non se ne può proprio più di essere spolpati vivi da una masnada di ingorde sanguisughe.

La verità è che forse – anzi no, sicuramente – si stanno realmente aprendo i più efficaci arsenali “di guerra” in grado di combattere a muso duro il potentato dei corrotti e dei white collar crimininals: quelli della base, della cittadinanza, dei dipendenti irreprensibili che si guadagnano onestamente il loro 27 del mese, degli imprenditori perbene che lottano lealmente per sopravvivere sul mercato privato evitando di gettare sulla strada i loro operai, delle associazioni dei consumatori, della gente comune che vuole dire no alla filosofia  della prepotenza e della prevaricazione dei corrotti e dei corruttori.

Forse, stanno iniziando ad essere realmente azionate le armi del coraggio e della consapevolezza, le più potenti in mano agli onesti.

E, forse, sta anche guadagnando il proprio spazio la strada della giustizia sociale, della coscienza civica, del voler riuscire a capire come, quando e perché, ci si può concretamente difendere da chi tenta di occultare e soffocare le molteplici potenzialità di difesa dei più deboli.

Il contagio delle idee tra il mondo degli onesti è l’unico antidoto alla insidiosa e nascosta delinquenza dei “ricchi”. Tanto quanto l’ignoranza – da sempre, da quando è iniziata la storia dell’uomo civile – è lo scudo più forte contro chi tenta di proteggere i territori illeciti dell’anti Stato. È il veleno letale di tutti i popoli e le culture del mondo.

Oggi lo Stato Italiano – pur tra i suoi innumerevoli problemi, le sue colpe, le sue mezze misure legislative, i suoi mancati salti di qualità politica – è riuscito a varare un Sistema Anticorruzione che, se correttamente conosciuto, se adeguatamente applicato, prima di essere illogicamente smontato in attesa di possibili ed ulteriori miglioramenti, è un’ottima base di partenza per combattere la forza distruttiva di qualsivoglia vulcano corruttivo.

Sta solo a chi ha il dovere di conoscerlo – e di farlo conoscere a tutti – il diritto, il dovere, la soddisfazione e l’orgoglio di diventare vessillo e portabandiera della cultura dell’autodifesa, della conoscenza, dell’alfabetizzazione della legalità, della informazione: uniche forze trainanti in grado di salvaguardare i giusti, i puri, gli incorruttibili …

 

Franzina Bilardo è docente nel corso online Anticorruzione

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Franzina Bilardo

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