Tasi 2014 e Imu a confronto. Perché si pagherà di più

Redazione 10/09/14
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Tasi, è guerra di cifre. Sarà più cara dell’Imu? Chi ci guadagnerà? Come saranno le aliquote? Quali servizi saranno coperti? Siamo entrati nel periodo caldo e, ora, è scontro totale sulle cifre della Tasi.

Tra chi dice che sarà stangata e chi invece scorge prospettive di risparmio per le famiglie italiane, sicuramente la data per il saldo dell’acconto di ottobre è sempre più vicina. Oggi, anche nei comuni che a giugno avevano “saltato”  la prima data utile, poiché non avevano ancora approvato la nuova aliquota come indicato dalla legge di stabilità.

E i dati di ieri sono allarmanti: ancora un terzo dei comuni manca all’appello, con la scadenza prevista entro stasera. Insomma, in giornata circa tremila amministrazioni dovranno comunicare al ministero dell’Economia la nuova percentuale che accompagnerà la riscossione del tributo sul possesso e la residenza in immobili.

Tutto sulle aliquote

Come sono definite le aliquote? Spetta al Comune adottare la nuova percentuale di carico fiscale sull’imposta tramite apposita delibera. Il tetto massimo a cui può essere portata l’aliquota è fissato al 2,5 per mille, anche se i singoli enti avranno un range di sforamento dello 0,8 – spalmabile tra prime e seconde case –  purché vengano introdotte detrazioni. In questo, è molto inferiore all’Imu, che per le prime case oscillava tra il 4 e il 6 per mille, anche se per l’Imu valeva la detrazione fissa dei 200 euro per tutti più 50 euro per ogni figlio under 26 residente nell’abitazione sottoposta alla tassa.

Chi ci rimette

I nuclei famigliari più penalizzati sono quelli con redditi ristretti con immobili dalle rendite medio-basse. Lo specifica la Uil secondo cui pagare l’importo per un’abitazione di rendita catastale A3 con un figlio a carico e rendita di 450 euro può portare un carico fiscale del 71% in più. Per questo, si è calcolato che ben sette famiglie su dieci pagheranno una Tasi più elevata dell’Imu con picchi di 52 euro a Bologna e 30 a Milano.

Ma a qualcuno conviene

Di altro avviso, invece, i dati pubblicati dalla Cgia di Mestre, secondo cui in due casi su tre l’imposta sarà più morbida che nel 2012. In questo calcolo, però, sono inclusi solo i Comuni che hanno già deliberato l’aliquota – con la metà dei ritardatari in corsa per l’invio in queste ore.

 

 

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