Riforma scuola, così cambierà l’esame di maturità nel 2015

Redazione 09/09/14
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A pochissimi giorni di distanza dalla pubblicazione delle linee guida sulla scuola, si inizia a discutere già della traduzione del piano di riforma in legge.

Per quanto, fino al 15 novembre si terrà la consultazione prevista a partire da lunedì prossimo, il governo sta già mettendo a punto i primi provvedimenti per realizzare i propositi espressi nel paper “La buona scuola”, pubblicato online in origine dal portale passodopopasso.italia.it il sito in cui il governo terrà un aggiornamento costante sull’avanzamento delle proposte di legge, nell’orizzonte dei mille giorni di governo entro i quali tutti progetti di rinnovamento stilati dall’esecutivo dovranno aver preso forma.

Sarà molto più ristretto, comunque, il margine per vedere in vigore i primi ritocchi all’ordinamento scolastico, come confermato dal ministro Stefania Giannini in una intervista al Sole 24 Ore, nella quale il responsabile Miur annuncia interventi a partire già dal 2015 sull’esame di maturità.

Il nuovo esame di maturità

Dunque, a giugno 2015 arriveranno già le prime modifiche per i maturandi che si apprestano a cominciare l’ultimo anno di scuola superiore.

Obiettivo del governo, è quello di agganciare l’esame di Stato alla nuova suddivisione degli indirizzi che ha preso vita con l’entrata in vigore della legge Gelmini. “Vogliamo rendere l’esame compatibile con la scuola che i ragazzi già fanno e non con quella che stiamo costruendo con le linee guida”. Insomma, a costo di dover cambiare le cose due volte a distanza di pochi anni, un intervento per il governo sembra imprescindibile.

Prima prova. Secondo le anticipazioni del ministro Giannini, guadagnerà importanza nella prima prova scritta – il tema di italiano – il saggio breve, oggi una modalità di nicchia tra gli studenti, che prediligono l’analisi del testo, o il tema di ordine generale. “La prova di interpretazione di una serie di materiali su uno spunto tematico – ha proseguito il ministro – e la capacità di sintetizzarli in quello che un tempo avremmo chiamato riassunto con più fonti è un esercizio molto utile per capire l’abilità di comprensione dei testi, capacità di collegamento e di sintesi”. Questa tipologia dovrebbe andare a discapito del tema di storia e letturatura, che verrebbe penalizzato dalla nuova maturità.

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