Come difendersi dai controlli fiscali: i diritti del contribuente

Redazione 09/09/14
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Controlli fiscali, torna lo spettro per i contribuenti. Se quello che ci aspetta sarà con ogni probabilità l’autunno più critico dal punto di vista dei pagamenti fiscali, a rendere il tutto ancora più amaro ci sarà da fare i conti anche con la concreta possibilità di incappare in verifiche fiscali. Un’eventualità a cui è bene non arrivare impreparati.

Anche per questo, l’Agenzia delle Entrate ha emanato nei giorni scorsi una circolare che spiega tutte le modalità attraverso cui Guardia di Finanza e istituzioni contabili svolgeranno le verifiche ai fini di contrastare l’evasione. Ciò anche in ragione del fatto che, il 31 dicembre prossimo, è in programma la decadenza dei poteri di accertamento.

Esistono diverse condizioni e requisiti che possono portare all’annullamento della verifica condotta nei confronti di un cittadino o di una partita Iva, a cominciare dall’articolo 12 dello Statuto del contribuente

Lo Statuto

L’articolo 12 della carta, al comma 2, che tutela i diritti del contribuente prevede che quando parte l’accertamento, prevede che il diretto interessato abbia tutte le facoltà di conoscere i motivi che l’hanno posta in essere, oltre alla possibilità di richiedere l’assistenza di un professionista. E’ obbligatorio, poi, che a regola di verbale, venga spiegato se il controllo è sorto per libera iniziativa degli organi vigilanti, oppure per sollecito da altro organo esterno.

Al comma 4 dello Statuto, poi, stabilisce che eventuali appunti mossi dal contribuente sottoposto a verifica o dal professionista che lo assiste, vadano inserite nella carta che certifica l’avvenuto controllo e il suo esito. Attraverso questa modalità, insomma, si apre la strada a un possibile contenzioso che potrebbe vedere protagonisti l’erario e il contribuente con materia l’accertamento fiscale che i è trovato a subire.

Illegittimità

Non va dimenticato, in proposito, che, laddove venga in qualche modo violato il diritto al contraddittorio, l’accertamento sia da considerarsi nullo: questa è la sentenza emessa dalla Corte di Cassazione che ha ripreso la linea della Corte di giustizia Ue. Dello stesso tenore, la pronuncia della Suprema Corte in merito alla garanzia del contraddittorio in anticipo non possa prescindere dalla presentazione dei verbali giornalieri dell’avanzamento della verifica.

Altro criterio per chiedere l’inammissibilità dell’accertamento è quello che richiede il venir meno di uno dei principi che assicura il regolare svolgimento del contraddittorio ai fini della messa in discussione del procedimento. Spetta comunque al contribuente, con l’aiuto di un professionista, mettere in luce eventuali mancanze dell’autorità che ha svolto la verifica.

 

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