Storia costituzionale brasiliana dall’Impero a un inefficente welfare state

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PANORAMA
Il Brasile ha avuto nella sua storia sette costituzioni e mezzo (sic!). La prima è stata la Carta Imperiale del 1824; la seconda la Costituzione Repubblicana del 1891; seguita dalla Costituzione del 1934; che ha istituito il governo totalitario di Getulio Vargas. Cercando piu potere lo stesso Vargas ha deciso di decretare un’altra Costituzione (quella di 1937) che concentrava maggiori poteri nelle sue mani. Con la fine del governo vargas, il Brasile entra in un periodo di redemocratizzazione e recostituzionalizzazione e viene promulgata la carta costituzionale del 1946; la democrazia rimane per ventanni e finisce con la Costituzione del 1967 che ha creato il Regime Militare. Non soddisfatti i militari decidono di aggravare questo regime e promulgano un emendamento Constituzionale nel 1969 che, era formalmente un emendamento alla costituzione, ma sostanzialmente era una nuova costituzione (per questo il “mezzo” come scritto sopra); e finalmente la Costituzione del 1988.

1500 – 1824 BRASILE SENZA COSTITUZIONE
La nascita del Brasile è una questione storica di difficile risposta. Le date comumente considerate sono 1500, 1808, 1822, e 1824.
Dalle 1500 a 1808 questa parte dell’ America non era uno stato, ma una colonia del Portogallo. È difficile considerarlo uno stato in quel momento, una volta che non era sovrano, la struttura statale era completamente portoghese etc.
Nel 1808, dopo che Napoleone aveva invaso Lisbona, la famiglia reale e la Corte portoghese scappano aiutati dalla marina militare inglese a Rio de Janeiro, che fu dichiarata la capitale del Regno del Portogallo, del Brasile, e di Algarves. Con l’arrivo della famiglia reale e della corte, cominciava una pubblica amministrazione, uno stato che aveva qualcosa di brasiliano, ma era ancora una parte del Regno, e, evidentemente, sotto il Re Dom Giovanni VI di Portogallo.
Nel 1822 con l’urlo di “independenza o morte” di Dom Pietro di Brasile, il Brasile diventa indipendente, e nel 1824 egli giura sulla Costituzione Imperiale, la piu longeva del Brasile (ci sono voluti sessantacinque anni e la caduta dell’Impero per cambiarla con un’altra). Sicuramente 1822 e 1824 sono le sole alternative reali di essere considerate la data di nascita del Brasile.

1824 – LA CARTA IMPERIALE
La Carta Imperiale, il suo nome sicuramente è la prima caratteristica che deve essere spiegata. Si sa che la differenza tra un regno ed un impero è che l’ultimo ha le colonie, invece il regno è solo quel territorio. Il Brasile era una colonia ed è diventato sovrano con la venuta della famiglia Reale, ma non ha mai avuto colonie proprie. Con questa logica, “il Regno del Brasile” sarebbe un nome accettabile, ma certamente non “l’Impero di Brasile”, accade che Dom Pietro il primo voleva essere imperatore (si dice che era un grande ammiratore di Napoleone e voleva imitarlo), e dichiarò che dal momento che Brasile era un continente, il paese poteva essere considerato a tutti gli effetti un’Impero.
L’altro punto controverso di questa Carta è la creazione del “Potere Moderatore”. Questo era un quarto potere (aggiunto all’esecutivo, legislativo, e giudiziario) che sporcava la Teoria Tripartita di Montesquieau poiché consentiva all’ imperatore (che era già il capo del’esecutivo) di annullare qualsiasi atto proveniente dagli altri poteri. È importante precisare che sotto Dom Pietro (primo) il Potere Moderatore fu utilizzato per mettere il potere legislativo e giudiziario sotto l’esecutivo (la corona) invece, nelle mani di Dom Pietro II il Potere Moderatore è stato utilizzato come una forma rudimentale di controllo di costituzionalità (cioè permetteva all’esecutivo di essere l’ultimo a decidere).
Questa Carta costituzionale dichiarava la religione cattolica quella ufficiale dell’impero ma permetteva i culti privati delle altre confessioni religiose, e assicurava il diritto del padroado, che consentiva al potere esecutivo brasiliano di decidere ed influenzare gli affari della Chiesa, come ad esempio la nomina dei preti.
Quanto ai cittadini, la Carta Imperiale è stata definita una delle costituzioni piu repubblicane del Brasile: sotto l’influenza della Rivoluzione americana e francese c’è una maggiore protezione dei diritti dei cittadini. Negli anni di Dom Pietro primo, il potere moderatore violava questi diritti, ma Dom Pietro II è stato un difensore implacabile dei diritti individuali.

1891 – LA REPUBBLICA
La Costituzione della Repubblica Federativa degli Stati Uniti del Brasile è stata promulgata dopo un colpo di Stato nell’Impero. Notoriamente liberale, l’influenza dei pensieri americani sono evidenti a cominciare dal nome del paese (Stati Uniti di Brasile).
Il punto pricipale di questo documento è certamente la de-imperializzazione e la secolarizzazione dello Stato: il potere moderatore non esisteva piu, neanche i ricorsi alla corona; la chiesa era rigorosamente separata dello stato, non c’era il padroado, anche i cimiteri erano stati secolarizzati, e nelle scuole era proibito insegnare la religione.
È anche importante sottolineare che il Brasile è diventato una Federazione (nella forma della federazione degli Stati Uniti d’America) ma con un forte governo centrale, una caratteristica del federalismo brasiliano che è rimasta fino ad oggi.

1934 – LA ROTTURA CON LO STATO LIBERALE
Durante l’interbellum anche in Brasile lo stato liberale degenera nell’incredulità. Sotto l’influenza della Costituzione della Repubblica di Weimar c’è un maggiore interesse per la questione sociale e lo Stato comincia a essere visto come un fornitore di servizi per la popolazione, non solo come un garante dell’ordine sociale, una statalizzazione che rimane presente fino ad adesso.
La Carta del 1934 ha: creato la Giustizia del Lavoro e la Giustizia Elettorale; nazionalizzato le risorse naturali; istituito il voto delle donne (solo se svolgevano una funzione pubblica remunerata), permesso l’insegnamento della religione nelle scuole. Questa Carta ha portato i diritti sociali sotto una protezione costituzionale.

1937 – LO STATO TOTALITARIO
Tre anni dopo che è venuta l’incredulità nello stato liberale, la democrazia anche cade nell’incredulità. Getulio Vargas, che era già il presidente dal 1930, e aveva promulgato la costituzione di 1934, ha decretato la costituzione di 1937, creando in Brasile una dittatura. Questo testo aveva come base la costituzione polacca di 1935.
La concentrazione di poteri è il marchio principale di questa carta: la federazione era rimasta, ma l’Unione aveva piu poteri che gli Stati (non c’era nessun equilibrio federativo); il presidente era considerato l’autorità suprema dello Stato (sic!: art. 73) con un assoluta immunità penale (art. 87).

1946 –LA RIDEMOCRATIZZAZIONE DEL DOPOGUERRA
Con la fine della Seconda Guerra mondiale il governo Vargas era una contradictio in terminis: aveva combattuto all’estero (in Italia specificamente) contro i regimi totalitari che erano stati utilizzati come modelli nella creazione del regime interno. Rapidamente la situazione del presidente è diventata insostenibile e la democrazia è arrivata.
“Disfare la ipertrofia dell’esecutivo della Carta precedente” è stata la parola d’ordine di questo testo, sfortunatamente si è continuato con la fortificazione dell’Unione a danno degli stati e con la statalizzazione rampante: diversi diritti sono stati costituzionalizzati fino al punto che la Carta era considerata una barzelletta con tanti promesse ma nessun legame con la realtà .

1967 – LA GUERRA FREDDA
Con lo sviluppo della guerra fredda gli Stati Uniti e la Repubblica Sovietica provano ad influenzare e controllare il resto del mondo e anche, evidentemente, l’America Latina.
Negli anni sessanta gruppi armati di destra (gli “integralisti”, una forma di fascismo brasiliano) e di sinistra, e gli stessi partiti politici erano finanziati e controllati dalle due potenze. Con la caduta dell regime pro-Stati Uniti di Fulgencio Batista in Cuba (1958/9), gli americani diventanno piu attenti all’America Latina e aiutano ad installare regimi in sintonia con gli USA . In Cile il governo di Salvador Allende è stato sostituito da Pinochet (1973); in Argentina vieni la Revolución Argentina di 1966; e in Brasile gli militari fanno un colpo di stato (1964). Questi governi eranno economicamente liberi (si praticava l’economia di mercato) ma politicamente chiusi (lo stato controllava ogni attività). Nell 1967, tre anni dopo il colpo dei militari, viene promulgata la Costituzione.
Questa costituzione è stata promulgata ma in una forma particolare: il presidente ha mandato via i deputati e i senatori dell’opposizione e ordinato al resto del Congresso di fare la Costituzione.
Com’è abituale, la Costituzione ha concentrato i poteri nell’Unione (offendendo l’equilibrio federativo) e nel presidente (offendendo la teoria tripartita). Ha anche diminuito la capacita legislativa di proporre le leggi (sic!); lo sciopero delle attività pubbliche, e di quelli essenziali (così considerate dalla legge) sono state proibite; la competenza della Giutizia Militare si è amplificata; ed è stata introdotta la pena di morte per i reati contro la sicurezza nazionale. Questa Carta ha anche creato un sistema che permetteva che, nel futuro, si decretassero leggi di censura ed espulsione.

1969 – L’EMENDAMENTO 1/69
L’emendamento costituzionale 1 di 69 è stata imposto da una giunta militare (i comandanti dell’esercito, dell’aeronautica militare, e della marina militare). C’è una discussione accademica, come già è stato scritto prima, se questo emendamento era o no una nuova costituzione, ma l’importante è che questo documento ha cambiato profondamente la sistematica politico amministrativa dello stato brasiliano peggiorandola e rendendola anche più autoritaria.
Le possibilità di censura sono state ampliate; l’elezione per il posto di governatore (l’esecutivo del livello regionale) è diventata indiretta; e l’immunità parlamentare anche materiale e processuale sono state eliminate.

1988 –IL PRESENTE
Dopo ventuno anni di dittatura militare viene la costituzione del 1988. Chiamata dai suoi ammiratori “La Carta Cittadina”, ha come obiettivo quello di creare uno Stato Democratico.
Sfortunatamente si è creato in realtà un’inefficiente well fare state spinto da: un ben intenzionato ma delirante utopismo e da una voglia di soddisfare ogni gruppo politico. L’utopismo si vede nelle diverse questioni portate sotto la protezione costituzionale come la scienza, la tecnologia, la comunicazione sociale, l’ambiente, la famiglia, i bambini, gli adolescenti, i senili, e gli indigeni; e la mancanza di orientazzione politica si vede nelle protezione uguale di beni in conflitto, ad esempio: l’articolo 170 della Carta del 1988 elenca i principi dell’ordine economico e mette allo stesso livello la proprietà privata; e la funzione sociale della proprietà.
Una costituzione liberale proteggerebbe la proprietà, e una costituzione statista proteggerebbe la funzione sociale della proprietà. Una volta che la carta del 1988 ha protetto le due, essa permette praticamente che qualsiasi situazione concernente la proprietà possa essere sollevata a livello costituzionale, dovendo essere decisa dal Supremo Tribunal Federal, che protegge una cositituzione così complessa che si permette qualsiasi interpretazione.
Questa competenza estesa della suprema corte ha lasciato una quantità pazzesca di pratiche depositate al Supremo; ed ha aperto la possibilita dell’attivismo giudiziario: adesso in Brasile, la maggioranza delle questioni che dovevano essere decise dal parlamento (il matrimonio omossessuale è l’esempio piu recente) sono state decise dalla suprema corte, che significa dire: un’altra volta i tre poteri non sono equilibrati, ma almeno il giudiziario sta facendo una resistenza all’esecutivo, ma il legislativo continua a mancare.

BIBLIOGRAFIA
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BULOS, Uadi Lammêgo. Curso de Direito Constitucional. 5. ed. São Paulo: Saraiva, 2010.
ESTADOS UNIDOS DO BRAZIL. Constituição de 1891. Disponibile in:
IMPÉRIO DO BRAZIL. Constituição do Império 1824. Disponibile in: Acesso em 20 de setembro de 2013.

Marcelo Zerbini

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