Nuovo Isee 2014, decreto in Gazzetta: parte ufficialmente l’attuazione

Redazione 27/01/14
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Inizia ufficialmente l’iter del nuovo Isee 2014, l’indicatore di situazione economica equivalente riformato dal governo nei mesi scorsi. Venerdì, in Gazzetta ufficiale, è stato pubblicato il Dpcm 159/2013, che apre l’attuazione del nuovo strumento altrimenti noto come “riccometro”.

Il provvedimento entrerà in vigore in maniera effettiva il prossimo 8 febbraio, giorno a partire da cui inizierà il conto alla rovescia dei 120 giorni necessari per terminare il cammino per la messa in operatività del nuovo Isee.

Il primo appuntamento cruciale per l’attuazione del nuovo Isee, è fissato al 9 maggio 2014, quando scadrà ufficialmente la fase iniziale dell’iter. Qui, toccherà al ministro del Lavoro Enrico Giovannini dare il via a un altro testo che descriverà il profilo della nuova Dichiarazione Unica Sostitutiva – Dsu – previo parere del ministero dell’Economia, dell’Inps, Dell’Agenzia delle Entrate e del Garante per la privacy.

Dunque, un numero molto elevato di enti sono coinvolti per dare vita al nuovo strumento per la comparazione del redditi: la Dsu, per la piena attuazione, è un passaggio fondamentale, poiché ogni nucleo famigliare dovrà compilarlo per accedere ai benefici fiscali e di welfare in base al proprio indicatore.

Così, precise istruzioni dovranno essere divulgate sempre dagli stesi attori pubblici, per diffondere più informazioni possibile sulla compilazione corretta della Dsu. Questo, come detto, dovrà avvenire entro i primi 90 giorni, cioè prima del 9 maggio prossimo.

Quindi, gli enti avranno il mese restante per adeguarsi alle nuove disposizioni: ne consegue, insomma, che, al massimo il 9 giugno, il nuovo strumento per la certificazione dei redditi, sarà completamente attivato.

Nelle intenzioni del governo, il nuovo Isee dovrebbe contrastare tutti quei finti poveri che, fino a oggi, hanno avuto accesso alle prestazioni agevolate pur disponendo dei mezzi per essere autosufficienti.

Nella nuova conformazione dell’indicatore, verranno richieste meno informazioni dichiarate in autonomia da parte dei richiedenti, aumentando, al contempo, i  dati che gli enti potranno confrontare, in particolar modo quelli coinvolti nelal definizione della nuova Dsu, e dunaue Inps, Agenzia Entrate e la neonata anagrafe tributaria.

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