Non solo spesometro: ingorgo di scadenze fiscali al 31 gennaio

Redazione 23/01/14
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Se domani scade il pagamento della mini Imu e della Tares, è bene sapere che le incombenze fiscali per il mese di  gennaio sono appena all’inizio. Nell’arco di una settimana, infatti, è in programma una collana di obblighi da far segnare questo primo mese del 2014 come uno dei più densi di incombenze su tasse e relative comunicazioni degli ultimi anni.

La scadenza del 31 gennaio per eccellenza è ovviamente quella dello spesometro. Le comunicazioni relative all’anno 2012 per i soggetti passivi ai fini di Iva, erano inizialmente previste entro lo scorso mese di novembre. Poi, un comunicato delle Entrate acconsentì alle numerose richieste degli operatori, concedendo due ulteriori mesi per il corretto utilizzo dello strumento.

Così, entro fine mese tutte le comunicazioni relative allo spesometro dell’anno 2012, da comunicare entro il 2013, andranno necessariamente indirizzate al database dell’ente guidato da Attilio Befera. Sarà comunque possibile, per i soggetti inadempienti, accedere al ravvedimento operoso. QUI LA GUIDA COMPLETA ALLA COMPILAZIONE DELLO SPESOMETRO

Sempre venerdì 31 gennaio, poi, è in programma il termine ultimo per tutte quelle sfaccettature della lotta all’evasione inaugurata sotto il governo Monti, comprese sotto la targa del redditometro, che vedono al centro proprio l’Agenzia delle Entrate, in merito alle comunicazioni che a essa andranno inviate per recuperare una parte del sommerso nell’economia italiana.

Si parte, così, con i dati relativi all’anno 2011 su bonifici, pagamenti, accrediti saldi di inizio e fine anno, investimenti, utilizzo delle carte di credito e via dicendo. E’ tutto ciò che il fisco chiede nell’ambito del Sistema di interscambio dati, inizialmente fissato, come termine ultimo, al 31 ottobre e poi ritardato di ulteriori tre mesi a seguito dei numerosi problemi riscontrati dagli operatori.

Anche gli intermediari finanziari non saranno esenti da questa serie di imposizioni da parte del fisco, tramite la comunicazione di tutte le spese effettuate per mezzo di carte di credito o bancomat, anche tra privati dunque, che abbiano superato la soglia massima dei 3mila e 600 euro. Nello specifico, a dover essere comunicate alle Entrate, sono quelle transazioni che presentino i suddetti requisiti, ed effettuate tra il 6 luglio e il 31 dicembre dell’anno 2011.

Veniamo, dunque, alle comunicazioni relative ai beni intestati a società e utilizzati dai soci o familiari: entro fine gennaio, le società dovranno comunicare i dati dei soggetti che nel corso del 2012 abbiano ricevuto in concessione beni aziendali a un valore al di s0tto di quello stabilito dal mercato.

Oltre a tutte queste scadenze, il 31 gennaio è anche il termine ultimo, d’abitudine, per tutte le comunicazioni fiscali di tipo ordinario, ad esempio le informazioni su comunicazioni mensili o trimestrali delle cessioni di beni o delle prestazioni di servizi di importo oltre 500 euro nei riguardi di soggetti domiciliati in paradisi fiscali. Da ultimo, non sfuggono alla data del 31 gennaio anche le operazioni svolte da attori operanti a San Marino, segnate nei registri Iva del mese antecedente.

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