Mini Imu 2014, Tasi, Tari, Tares e Iuc: orientarsi nel caos immobiliare

Redazione 15/01/14
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Dalla mini Imu 2014 alla Tasi, passando per la Iuc, la Tari, il defunto Trise…e poi la Tares, sigle che ormai tolgono il sonno a contribuenti e funzionari contabili, vista la frequenza con cui nascono, muoiono o vengono sostituite, rimandate, rinviate, a volte solo in parte, a volte del tutto ma solo per poche settimane. Nello stillicidio di sigle e tributi, vediamo di capirci qualcosa di più insieme ad Antonella Donati, autrice di testi in materia fiscale per il Gruppo Maggioli.

Imu, Tasi, Iuc, mini Imu: possiamo riepilogare brevemente le differenze e di quali imposte i contribuenti devono preoccuparsi per questo inizio 2014?

Tutto il comparto delle imposte sulla casa è stato riscritto dalla legge di stabilità che dovrebbe aver messo fine, una volta per tutte, alla confusione in materia. Per quanto riguarda l’Imu, che ha avuto una vita travagliata fin dal suo esordio nel 2012, è stato definitivamente stabilito che non si applicherà alla prima casa, ma che sarà dovuta esclusivamente sugli altri immobili, e che i comuni avranno la possibilità di assimilare a prima casa anche le abitazioni date in comodato ai familiari di primo grado, in sostanza genitori o figli, ma solo quando si tratta di immobili con una rendita catastale non superiore ai € 500, oppure in riferimento all’Isee dei familiari che vi andranno ad abitare. La mini Imu è una sorta di rimborso che lo Stato ha deciso di riconoscere ai comuni per l’esenzione dal pagamento dell’imposta sulla prima casa per il 2013. Altro capitolo è quello che riguarda la Iuc: non si tratta di una nuova imposta ma solo di un termine con il quale si raccolgono sotto un’unica sigla tutte le imposte su casa e servizi comunali ossia: Imu, Tares e Tasi. Francamente non si sentiva la necessità di un’architettura così barocca e meglio sarebbe stato evitare l’ennesima sigla, ma tant’è…. in ogni caso l’Imu resterà, come detto, solo per le case diverse dalla prima e per gli altri immobili e terreni, e si pagherà alle consuete scadenze: 16 giugno e 16 dicembre. Per le imposte sui servizi, Tari e Tasi, le scadenze caso saranno decise dai comuni. La Tasi avrà la stessa base imponibile dell’Imu, si applicherà questa volta anche alla prima casa, e, in caso di immobili dati in locazione, sarà in parte dovuta anche dagli inquilini. Il gettito servirà a coprire i cosiddetti servizi indivisibili erogati dai comuni, come, d’esempio, l’illuminazione e la manutenzione delle strade.

Allora, arriviamo dalla mini Imu: come è possibile essere assolutamente certi dell’importo da pagare?

L’unico modo per avere certezze sugli importi da pagare è quello di consultare il sito o comunque rivolgersi al proprio comune. Peraltro tutti i comuni nei quali il pagamento è obbligatorio hanno messo a disposizione pagine di informazione per le quali vengono riportate le aliquote standard e quelle richieste dal Comune, e le eventuali soglie di esenzione dal pagamento in riferimento all’importo minimo da versare. Solo queste informazioni fanno testo dato che per il pagamento dell’Imu occorre tenere presenti le delibere comunali e solo i comuni hanno i poteri di accertamento e verifica sulla correttezza dei versamenti.

E’ possibile che, da qui al 24, arrivi un emendamento che tolga di mezzo l’imposta una volta per tutte?

Tutto è possibile e ne abbiamo viste tante, compresi gli slittamenti dei pagamenti annunciati dall’Agenzia delle entrate il giorno prima della scadenza, oppure le circolari che specificano le modalità di pagamento emanate proprio a ridosso del termine previsto per il pagamento. C’è da dire, però che il decreto che ha previsto l’obbligo di versamento della mini Imu ha superato indenne da questo punto di vista all’esame del Senato, e ora tocca alla Camera esprimersi. Personalmente, però, non mi farei eccessive illusioni sulla possibilità di una cancellazione dell’imposta dato che il decreto che l’ha introdotta è in vigore dal 30 novembre, e quindi in 45 giorni di tempo, se ci fosse stata la volontà politica di abolire l’imposta questa sarebbe sicuramente emersa. Il governo, però, ha fatto chiaramente capire di non ritenere possibile la sua cancellazione e mi sembra che questa posizione sia stata accettata da tutti i partiti che lo sostengono senza particolari difficoltà.

Cosa ne pensa riguardo alla presunta sanatoria per chi rinvierà il pagamento a giugno? Dobbiamo fidarci delle informazioni che vogliono il mancato pagamento della mini Imu senza alcun tipo di interessi né sanzioni, per i successivi cinque mesi?

In materia fiscale, siamo stati abituati a tutto non è detto, quindi, che non sia possibile anche una sanatoria in questo senso. D’altra parte la stessa legge di stabilità ha previsto una sanatoria, senza interessi né sanzioni, per chi avesse commesso errori nel pagamento della rata di dicembre dell’Imu per il 2013. Potrebbe, quindi, essere riconosciuta la stessa agevolazione anche per la mini Imu. In linea di massima, però, poiché è possibile effettuare i pagamenti con F24 direttamente on line dalla propria banca, la cosa più conveniente potrebbe essere quella di attendere anche fino a giovedì 23, in tutti i casi in cui è possibile, appunto, effettuare il pagamento on-line. D’altra parte, come sottolineavo prima, tutti i comuni nei quali il pagamento è dovuto aggiornano le pagine in tempo reale, quindi chi ha un minimo di dimestichezza con Internet può tranquillamente attendere l’ultimo giorno per effettuare i pagamenti, o verificare la possibilità di pagare con calma a giugno.

E sulla Tares? Sparirà del tutto con la Tari? Quali sono le differenze tra i due tributi?

Con l’arrivo della Tari la Tares sparirà del tutto, per il semplice motivo che sia di fronte sostanzialmente ad un semplice cambio di sigla. Di fatto l’imposta si applicherà con le stesse modalità di calcolo, riguarda gli stessi soggetti, e non ci sono innovazioni di rilievo, considerando che è fatta salva anche in questo caso la possibilità per i comuni di deliberare autonomamente agevolazioni e o sconti d’imposta. Quindi cambia il nome ma la sostanza resta quella.

Veniamo quindi alla Tasi: attualmente quali detrazioni sono previste? Sono in arrivo modifiche?

Per la Tasi sono previste agevolazioni per la prima casa, in caso di single, in riferimento all’Isee, e anche in questo caso è data ampia facoltà ai comuni di deliberare in materia, anche in riferimento alla quota dovuta dall’inquilino, che per legge può oscillare tra il 10 e il 30 per cento del totale. Quindi, alla fine, l’applicazione dell’imposta dipenderà da quello che decideranno i comuni, trattandosi, peraltro, di un tributo che serve a coprire le spese a livello locale. Non è escluso, quindi, che ci possono essere Comuni virtuosi che possano disporre aliquote minime, garantendosi comunque il pagamento dei servizi, mentre i Comuni con i bilanci in difficoltà fatalmente saranno obbligati ad aumentare anche queste aliquote d’imposta. Su questa vicenda, però, c’è ancora dibattito anche perché il Comune il governo ha annunciato l’intenzione di introdurre modifiche alle disposizioni proprio per venire incontro alle richieste dei sindaci.

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