Esodati e mobilità: niente salvaguardia per chi matura i vecchi requisiti

Redazione 03/12/13
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Nuovo chiarimento dell’Inps sulla platea degli esodati, dopo la conferma dell’esclusione delle salvaguardie per coloro che avessero maturato i requisiti in stato di mobilità o in Cassa integrazione.

Gli interessati di questa disposizione sono i non salvaguardati rientrati nel computo del secondo decreto, quello varato dal governo Monti nell’ambito della spending review 2012, che aveva gettato le basi per recuperare 55mila ex lavoratori esclusi dalle tutele del welfare.

Ora, il nuovo appunto pubblicato dall’Inps nel proprio sito ufficiale, tramite il messaggio 19202, spiega come “tale esclusione opera soltanto nei confronti dei lavoratori che conseguono il diritto al pensionamento con i nuovi requisiti senza l’applicazione delle penalizzazioni previste per coloro che accedono alla pensione anticipata”.

Insomma, l’estromissione dai possibili salvataggi di tutti coloro che abbiano completato il proprio percorso lavorativo in stato di mobilità o cassa integrazione, viene puntualizzata attraverso questa necessaria specifica, dopo le prime indicazioni che avevano gettato nel panico numerosissimi possibili salvaguardati.

Ora, finalmente, il campo sembra più ristretto, con l’ulteriore appunto sempre da parte dell’ente previdenziale che “si applicano, invece, le misure di salvaguardia richiamate in oggetto qualora nei confronti dei lavoratori in argomento operi l’applicazione delle penalizzazioni”.

Dunque, la misura riguarda anche coloro che si trovassero in stato di inattività lavorativa per causa di esuberi aziendali, oppure successivamente a patti stipulati in azienda, di tipo individuale così come collettivo: insomma, una delle categorie più folte che costituiscono l’intera platea degli esodati dopo le riforme Sacconi e Fornero.

Il termine, naturalmente, è sempre riferito al 31 dicembre 2011, data entro cui i diretti interessati avrebbero dovuto essere esclusi dal lavoro per effetto di una delle ragioni sopra citate e che, da allora, in questo stato di quiescenza straordinaria, abbiano maturato i requisiti per andare in pensione con le vecchie regole. 

Ora, dunque, il chiarimento dell’Inps: il paracadute verrà offerto solo a coloro che abbiano completato il proprio percorso in base alle indicazioni della stessa legge Fornero.

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