Legge di stabilità 2014, oggi l’ok dal Senato. Gli ultimi emendamenti

Redazione 26/11/13
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Arriva dopo l’ennesimo rinvio in Senato la legge di stabilità 2014 per quello che sarà un passaggio velocissimo: domani incombe il voto sulla decadenza di Silvio Berlusconi e la finanziaria verrà licenziata in giornata. Il modo di rispettare i tempi, il governo lo ha annunciato ieri con il ministro Franceschini: sarà voto di fiducia, il testo verrà blindato.

La decisione, oltre all’accavallarsi degli impegni a palazzo Madama, deriva anche dal fatto che la maggioranza, dopo un estenuante dibattito in commissione Bilancio, ha iniziato a perdere colpi, come le votazioni dei giorni scorsi su immobili delle forze dell’ordine e sigarette elettroniche che hanno mandato il Partito democratico in corto circuito, prima portando la maggioranza sotto e poi vedendo un emendamento accolto col favore della Lega Nord.

Quindi, ieri, altra girandola di colpi di scena: la proposta di modifica che avrebbe ristabilito la normale indicizzazione delle pensioni per quasi tutti i sottoposti a trattamento previdenziale, è stata improvvisamente ritirata, riportando le lancette al testo originale della legge di stabilità, con il blocco al ricalcolo degli assegni.

Tra gli ultimi nodi, poi, si è affrontato il tema della tassazione immobiliare, in bilico tra Trise e Tuc, la nuova ipotesi di Tributo unico comunale che avrebbe dovuto prendere il posto di Tares e Imu.

Proprio sulla legge in vigore, poi, si attende sempre il decreto che dovrebbe coprire la seconda rata per le fasce esentate già da quella di giugno, poi abolita: prime case, ma soprattutto fabbricati e terreni agricoli attendono l’ufficialità sull’esenzione completa. Purtroppo, però, il Consiglio dei ministri annunciato per oggi, dovrà slittare nella seconda parte della settimana, una volta che le incombenze su legge di stabilità e decadenza di Berlusconi saranno svolte e il governo potrà riprendere il suo normale corso operativo.

Nel frattempo, oggi, si tratterà di una delle votazioni più rapide della storia per una legge di bilancio: nell’arco di pochissime ore, infatti, la norma entrerà in aula e verrà licenziata per passare alla Camera dei deputati.

 

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