Strage di Nassiriya dieci anni dopo. Il messaggio integrale di Napolitano

Redazione 12/11/13
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Il 12 novembre 2003 19 italiani morirono nei pressi della città irachena di Nassiriya a seguito del più grave attentato compiuto contro le forze armate dalla fine della Seconda guerra mondiale.

A distanza di dieci anni, si sono svolte molte cerimonie e commemorazioni di quel tragico evento, che ha segnato indelebilmente la permanenza dei nostri militari in Medio oriente.

Questi i nomi delle vittime dell’attentato di alcuni fanatici di al-Qaida, che provocarono 19 morti tra gli italiani e 9 iracheni, con 58 feriti.

Massimiliano Bruno, maresciallo aiutante, Medaglia d’Oro di Benemerito della cultura e dell’arte, Giovanni Cavallaro, sottotenente, Giuseppe Coletta, brigadiere, Andrea Filippa, appuntato, Enzo Fregosi, maresciallo luogotenente Daniele Ghione, maresciallo capo, Horacio Majorana, appuntato, Ivan Ghitti, brigadiere, Domenico Intravaia, vice brigadiere, Filippo Merlino, sottotenente, Alfio Ragazzi, maresciallo aiutante, Medaglia d’Oro di Benemerito della cultura e dell’arte, Alfonso Trincone, Maresciallo aiutante, Massimo Ficuciello, capitano, Silvio Olla, maresciallo capo, Alessandro Carrisi, primo caporal maggiore, Emanuele Ferraro, caporal maggiore capo scelto, Pietro Petrucci, caporal maggiore, Marco Beci, cooperatore internazionale, Stefano Rolla, regista.

Al sacrificio di questi concittadini, e a tutti i sopravvissuti, era rivolto il messaggio odierno del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al ministro della Difesa Mario Mauro, che riportiamo qui sotto nella sua versione integrale:

“Rivolgo il mio deferente omaggio a tutti coloro che hanno perso la vita adempiendo con onore al proprio dovere, al servizio dell’Italia e della comunità internazionale”. 


”Rivolgo il mio deferente omaggio a tutti coloro che hanno perso la vita adempiendo con onore al proprio dovere, al servizio dell’Italia e della comunità internazionale. Nel 10° anniversario della strage di Nassirya, che oggi ricorre, un commosso pensiero va, in particolare, ai 19 italiani tragicamente caduti in quell’efferato, gravissimo attentato ed agli iracheni che con essi perirono, vittime di una stessa inaccettabile e vile barbarie. I militari ed i civili che, anche a rischio della vita, operano nelle aree di crisi, in tante travagliate regioni del mondo, sono l’espressione di un paese che crede nella necessità di uno sforzo comune per la sicurezza e la stabilità. Sono il simbolo di un impegno forte a tutela dei diritti fondamentali dell’uomo e per la cooperazione pacifica tra i popoli. I caduti che commemoriamo in questa giornata sono stati interpreti coraggiosi e sfortunati di questo grande impegno italiano. Dobbiamo esserne orgogliosi e tributare loro la nostra riconoscenza per quanto hanno dato”. ”Con questi sentimenti – ha concluso il Presidente Napolitano – sono oggi affettuosamente vicino ai familiari di quegli uomini e di quelle donne e partecipo al loro dolore”. 

Redazione

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