Manovrina 2013, ecco i punti principali del decreto pre legge stabilità

Redazione 10/10/13
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La manovrina di ottobre del governo Letta, varata ieri nel corso del Consiglio dei ministri infrasettimanale, presenta un piano di interventi sull’economia pari a 1,6 miliardi di euro, che verranno risparmiati da dismissioni e riduzioni di spesa centralizzate.

Sono otto gli articoli di cui si compone la manovrina che apre la strada alla stagione di restyling delle finanze pubbliche, già prevista per il proprio culmine a fine anno, con la consueta approvazione della legge stabilità.

I paventati aumenti di accisa sulla benzina, nonché di incremento degli acconti Ires e Irap, circolati ieri prima che il decreto fosse approvato, sono scomparsi dal testo approvato dal consesso governativo.

Ecco, in sintesi, i punti di cui è composta la strategia di intervento, che si connota per un’impostazione tra solidarietà ed emergenza, viste le aree destinatarie dello sforzo promesso dal governo.

Cig in deroga e social card. Entro fine anno, arriveranno a dare fiato alla cassa integrazione altri 330 milioni, dopo l’esaurimento del serbatoio risorse assicurato lo scorso mese di maggio, in attesa delal compiuta migrazione al sistema di ammortizzatori contenuto nella legge Fornero sul lavoro. Riguardo la social card, invece, il finanziamento è di 35 milioni per le aree in cui essa è attiva e utilizzabile da parte dei cittadini sotto la soglia di povertà, per l’acquisto di beni di prima necessità, come alimentari o farmaci.

Immigrati. Dopo la sciagura di Lampedusa, il governo stanzia 210 milioni per fronteggiare l’emergenza degli afflussi dai paesi del nord Africa, di cui 20 solo per i minori stranieri non accompagnati e altri 190 che vanno a inaugurare il Fondo per il 2013, una somma destinata solo alla gestione dell’emergenza.

Imu d enti locali. Ai Comuni andranno 120 milioni al fine di garantire il rientro delle quote Imu destinate alle casse degli enti locali in seguito alla cancellazione della seconda rata. I nuovi fondi, comunque, non andranno a  incidere sui conteggi del patto di stabilità, che dovrebbe essere rivisto nei suoi criteri di premio per gli enti ritenuti virtuosi.

Sanità. Per quelle regioni che siano state capaci di rientrare dal deficit sanitario, arriva un bonus sugli incrementi per Ires e Irap, le cui maggiorazioni già in programma potranno in questo modo essere assorbite, o, in alternativa, destinando il gettito ad altre attività, corrispondente al tetto del disavanzo sanitario degli ultimi 3 anni, aumentato del 15%.

Dismissioni. Resta in vigore il Comitato di consulenza globale e di garanzia, che sarebbe dovuto saltare in base all’alleggerimento istituzionale della spending review 2012. Tra le sue mansioni rese permanenti, quella di guidare il tesoro nel nuovo piano di dismissioni di immobili pubblici. Destino avverso per Sicot, che viene inglobata da Consip.

Vai al testo della manovrina 2013

 

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