Decreto precari PA, assunzioni e budget ristretto: ecco chi può farcela

Redazione 05/09/13
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Con il decreto precari, non tutte le posizioni di lavoratori atipici della pubblica amministrazione verranno si risolveranno in un contratto a tempo indeterminato. Il testo che prometteva di essere la panacea per tutti i mali delle prestazioni a termine che costellano l’universo PA, potrebbe produrre effetti molto più modesti di quanto sperato.

Intanto, va precisato che, fin dalle dichiarazioni ufficiali, dei 150mila lavoratori della macchina statale, soltanto 90mila potranno trovarsi assunti a tempo indeterminato per effetto delle indicazioni del decreto 101, pubblicato, lo ricordiamo, nella Gazzetta Ufficiale dello scorso 31 agosto.

Secondo le prime analisi degli esperti, oltretutto, i limiti che erano stati posti alle assunzioni definitive in seno alla PA restano in vigore dal momento che nessun ritocco è stato apportato, innanzitutto, ai tetti di spesa per gli organici. Le assunzioni, poi, dovranno coordinarsi con le uscite dagli uffici dei lavoratori in esubero, il cui ammontare andrà indicato già entro fine mese.

Come noto, poi la metà dei posti disponibili nei concorsi pubblici di qui al 2015 andranno riservati proprio ai precari, come da disposizione del nuovo provvedimento approvato in Cdm. Ciò che, invece, è passato più sotto silenzio nelle cronache, invece, è l’equivalente tetto di spesa che verrà previsto per rendere effettivi i contratti a tempo indeterminato: non oltre il 50% del budget a disposizione per i bandi selettivi.

Ma sono due le misure che, più di ogni altra, intervengono per ridurre l’enorme numero di precari che negli ultimi anni ha invaso gli uffici della pubblica amministrazione. In primis, viene stabilito per legge che il ricorso a contratti a termine, d’ora in avanti, sarà consentito solo per esigenze temporanee o eccezionali, mentre, in secondo luogo, sono state appesantite le sanzioni per chi abbia trasgredito le nuove regole sulle assunzioni a termine.

Tutto ciò, comunque, riguarderà quegli enti che abbiano effettuato regolare iscrizione al sistema che sta mettendo a punto il Ministero della Funzione Pubblica per tenere sotto controllo l’attuazione del decreto che dovrebbe trarre in salvo la maggior parte dei precari di Stato.

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