Sigaretta elettronica, niente tassa: cancellata dal dl Svuota Carceri

Redazione 24/07/13
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Il disegno di legge noto come decreto ‘svuota carceri’ ha reso possibile l’eliminazione della norma destinata ad evitare il taglio del personale carcerario grazie ai 35 milioni di euro prelevati dalla tassa sulle sigarette elettroniche. E’ stato lo stesso relatore D’Ascola a ritirare la proposta di modifica che aveva ricevuto la settimana scorsa il via libera dalla commissione Giustizia di Palazzo Madama.

La notizia, giunta ieri sera dalla VI Commissione Bilancio del Senato dove peraltro è stato bocciato, d’intesa con il Governo, l’emendamento del dl cosiddetto “svuota carceri”, è stata appresa con grande favore dall’Associazione Nazionale Fumo Elettronico, ANaFE. Il decreto stabiliva di precorrere l’applicazione della tassazione al 58,5% sulle sigarette elettroniche e su tutte le rispettive componenti, compresi i cavi USB e le batterie al litio, già a partire dal 1° settembre 2013.

Massimiliano Mancini, presidente di ANaFE, in commento alla bocciatura dell’emendamento, si è detto fiducioso affinché “questo voto sia il primo segnale da parte del Governo di accogliere le nostre istanze e di ridiscutere totalmente la tassazione prevista dal dl ‘IVA e Lavoro’ che rischia di uccidere l’intero comparto industriale e commerciale della sigaretta elettronica lasciando a casa migliaia di lavoratori e distruggendo aziende e investimenti”.

“Continuiamo a protestare, -ha proseguito Mancini- questa tassazione è iniqua e non bilanciata e chiediamo al Governo di riceverci e verificare possibili alternative che esistono e consentirebbero al Governo di recuperare le entrate necessarie tra cui quella da noi proposta di regolamentare il settore con una tassa progressiva da applicare ai liquidi contenenti nicotina. L’alternativa è la morte di un settore che era in crescita, e anche un conseguente buco nelle casse dello Stato, derivante dalle mancate entrate da IVA, IRES, IRAP, imposte locali e dazi doganali, che il settore della sigaretta elettronica oggi versa, ma che domani, una volta scomparso, non avrà più la possibilità di fare”.

Le aspettative sull’esecutivo, rivelate dal portavoce dell’Associazione Nazionale Fumo Elettronico, attengono ad un’assunzione di responsabilità in merito alle ragioni che giustificano l’uccisione, per decreto, di “un settore senza conoscerlo e senza nemmeno averne discusso in maniera aperta e trasparente. Nel frattempo appoggiamo pienamente le manifestazioni di protesta in corso a Roma e in altre città italiane”, conclude Mancini.

 

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