Non conosci Beppe Grillo e Berlusconi? Non puoi essere cittadino italiano

Redazione 19/07/13
Scarica PDF Stampa
Che i leader politici monopolizzino i telegiornali e i pensieri della popolazione in merito a ciò che è pubblico, potrà anche essere vero, ma oggi sappiamo che non conoscere Beppe Grillo, Antonio D Pietro e anche Silvio Berlusconi può essere un motivo sufficiente per vedersi negata la cittadinanza italiana.

E’ quanto accaduto ad Addai, ghanese di nascita ma residente a Pordenone, arrivato in Italia ben 16 anni fa, moglie e tre figli a carico, immigrato dal comportamento modello: assunto a tempo indeterminato in un’azienda che, tra l’altro, non se la passa benissimo in questa difficile congiuntura economica, padre di famiglia, quattro figli, parla un italiano fluente e ormai si sente perfettamente integrato nella patria che lo ha ospitato dal 1997.

Peccato, però, che, all’agognato momento di vedersi riconosciuta la cittadinanza, il buon Addai abbia visto sbattersi la porta in faccia per scarsa conoscenza del nostro quadro politico e dei suoi uomini più rappresentativi.

“Conosce il Parlamento e le due Camere – scrive l’ufficiale che ha esaminato la richiesta del ghanese di ottenere cittadinanza italiana – ma ha sbagliato i leader del Pdl, non conosce Grillo, né Casini, né Di Pietro”. A quanto pare, lo “studente” conosceva Monti e Napolitano, ma si sarebbe confuso anche su Garibaldi.

Queste, come vergate nel documento ufficiale, le incredibili ragioni che hanno portato le autorità a negare la concessione ad Addai, il quale, dopo quasi due decenni di sacrifici, si è visto costretto a rinunciare a causa della poco familiarità con i leader dei maggiori partiti. La sua, tra l’altro, è una condizione di necessità, poiché, se l’azienda per cui lavora dovesse chiudere i battenti, rischierebbe l’espulsione trovandosi di fatto senza impiego fisso.

L’insolita analisi del caso da parte delle autorità può – ma solo parzialmente – spiegarsi con quanto sancito dalla legge 91/1992 sulla cittadinanza, e le relative circolari che hanno specificato come attestato necessario all’ottenimento del passaporto sia quello di avere ben chiari i principi dell’ordinamento. 

Peccato, però, che i vari leader, che attraggono simpatie e antipatie quasi in medesima misura nella popolazione, assai difficilmente vadano identificati come delle colonne dell’ordinamento, il quale, indubbiamente potrebbe sorreggersi anche in presenza di altri personaggi politici. Ma tant’è, ora il povero Addai avrà una ragione in più per inveire contro la casta, delal quale si è dimostrato assai poco avvezzo. Sua figlia, per tutta risposta, ha rivolto le medesime domande ad alcuni passanti italianissimi: il risultato è sconcertante, e si può vedere nel video del fattoquotidiano.it

Redazione

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento