Apprendistato, precari, sgravi fiscali: il piano Letta per il lavoro dei giovani

Redazione 13/06/13
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Qual è il piano del governo per i giovani? Questa è la vera domanda in attesa della convocazione del Consiglio dei ministri per domani o, nella peggiore delle ipotesi, sabato mattina. Il governo, stando agli annunci, ha in serbo un progetto intervento urgente a favore delle assunzioni giovanili nel mondo del lavoro, che prevede la ristrutturazione del contratto di apprendistato e un plafond che consenta alle aziende di prendere alle proprie dipendenze risorse anche non formate, senza versarne i relativi contributi.

La disoccupazione degli under 35 è ormai in ascesa inarrestabile, arrivata alle soglie del 40% per la prima volta dal dopoguerra. Nelle ultime settimane, questo tema si è imposto come assoluta priorità dell’agenda europea perché, sebbene l’Italia resti in testa nella classifica dei Paesi per numero di giovani disoccupati, l’emergenza è ormai estesa a tutta l’area euro come una vera e propria piaga.

E’ per questo che si guarda con attenzione massima al summit in programma per domani a Roma tra i ministri dell’Economia e del Lavoro dei maggiori paesi dell’Eurozona: Spagna, Francia, Germania e Italia, per la quale i rappresentanti saranno naturalmente Fabrizio Saccomanni ed Enrico Giovannini.

Si tratta di un appuntamento cruciale per le politiche economiche europee dei prossimi mesi, in vista del Consiglio già in programma per il prossimo 27 giugno, dove tutti gli Stati membri dell’Unione saranno chiamati a redigere gli interventi sull’economia ancora in affanno, con  tassi di occupazione che raggiungono i minimi storici.

Così, per il governo di Enrico Letta le priorità in materia di lavoro giovanile sono, innanzitutto, alleggerire il cuneo fiscale sui rapporti di lavoro offerti agli under 35 e, insieme, un restyling della forma di apprendistato, che la riforma Fornero aveva già pesantemente incentivato.

Nel caso degli sgravi fiscali alle imprese, il target dovrebbe essere quello delle assunzioni a tempo indeterminato, e le risorse necessarie par il varo di un simile provvedimento dovrebbero arrivare sempre dalla fonte europea. In primo luogo, si sta pensando a una rimodulazione dei fondi comunitari, la quale, unitamente all’anticipazione del programma Ue Youth guarantee, dovrebbe garantire un tesoretto di circa un miliardo e mezzo di euro.

Sul fronte dell’apprendistato, invece, si punta a eliminare la possibilità di accedere agli incentivi solo per chi avrà confermato nei primi anni il 30% degli apprendisti scaduti, per poi passare al 50% della quota. Un altro punto, a favore invece dei contratti atipici, che la legge Fornero aveva cercato fortemente di disincentivare, è quello del minimo di tempo intercorso tra la fine di un rapporto e quello successivo. Un piano ambizioso che avrà bisogno del bollino in sede comunitaria per entrare in vigore e l’appuntamento, già fissato, è proprio quello del prossimo 27 giugno.

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