Lega nord, l’ex tesoriere Belsito arrestato un anno dopo lo scandalo

Redazione 24/04/13
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Lega Nord, la vicenda Belsito arriva all’epilogo più scontato, anche se con qualche mese di ritardo rispetto all’esplosione dello scandalo su tutti i media nazionali. A disporre l’arresto dell’ex tesoriere del Carroccio, la procura di Milano, che aveva iscritto Belsito al registro degli indagati per reati a vario titolo, come truffa e associazione a delinquere.

Il nome di Francesco Belsito rappresenta l’inizio dello tsunami che ha sconvolto la Lega nord e che ha portato all’abbandono della storica reggenza di Umberto Bossi, con la scomparsa del cosiddetto “cerchio magico” che aveva tirato le redini del partito negli ultimi anni, fino all’avvento della segreteria Maroni e al ridimensionamento anche elettorale, ma con la presidenza della Lombardia al proprio leader.

Ora, dunque, la vicenda dei fondi destinati al partito usati, nelle ipotesi degli inquirenti, per affari estranei all’attività politica, giunge dunque all’incarcerazione dell’ex tesoriere, divenuto uomo simbolo di un caso che, a breve distanza temporale dall’analoga questione che coinvolse l’ex “contabile” della Margherita Renzo Lusi, aveva aizzato gli umori della popolazione alle prese con la crisi economica nei confronti di una casta ritenuta ingorda e dall’atteggiamento parassita.

Nella sua esperienza nei gangli della Lega nord, però, va specificato come Belsito non abbia mai svolto funzioni di rappresentanza politica in prima persona, svolgendo esclusivamente, nell’ultimo governo Berlusconi, il ruolo di sottosegretario alla Semplificazione normativa, Ministero affidato al leghista di ferro Roberto Calderoli.

Nonostante questa sua lontananza dai banchi parlamentari, l’ex tesoriere “padano” si era però fatto strada nel centrodestra berlusconiano già dall’epoca di Forza Italia, iniziando come autista e uomo di fiducia dell’ex ministro della Giustizia Alfredo Biondi. Dieci anni fa, quindi, l’innamoramento con la Lega nord, dove sostituì l’amico Renzo Balocchi – ragioniere del Carroccio in Liguria – ereditandone le funzioni.

Come si ricorderà, la vicenda Belsito era emersa insieme al progetto di investimento in Tanzania di parte dei rimborsi elettorali del partito, un’operazione che avrebbe visto proprio Belsito alla regia più o meno occulta. Così, insieme a lui è finito in manette anche Stefano Bonet, imprenditore coinvolto nel piano africano, mai realizzato.

Belsito ha 42 anni, è nato a Genova nel 1971 e, nel 2010, è stato anche nominato vice presidente del Consiglio di Amministrazione di Fincantieri. Alla notizia dell’arresto, il consigliere leghista Matteo Salvini, ha reagito alla sua maniera: “Hanno arrestato Belsito?
Per fortuna è soltanto una pagina, una brutta pagina, di un passato che non ritornerà. Per fortuna, e grazie alle nostre migliaia di Militanti, la Lega ha cambiato, ha ripulito, è ripartita e sta lavorando, bene, nei quasi 1.000 Comuni che amministra, e nelle 3 principali Regioni del Nord. Chi ha sbagliato ha pagato o pagherà, la Lega lavora per il Futuro! Anzi, alla faccia dei gufi, la Lega E’ il Futuro.” A buon intenditor…

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