Governodelturismo.it: l’ultima eredità del Governo del Professore?

Redazione 10/04/13
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Evidentemente non sono bastati i 45 milioni di euro buttati dalla finestra per lo sviluppo del famoso portale del turismo italiano, “italia.it” del quale restano solo inchieste e macerie, né i dieci milioni di euro spesi dall’ex Ministro Vittoria Brambilla per la riesumazione del portale né la pioggia di denaro pubblico investita in promuovitalia già al centro di un’inchiesta giornalistica de L’Espresso.

Sembrerebbe che, prima di lasciare Palazzo Chigi, anche il Governo del Professore non abbia saputo resistere alla tentazione di lasciare al Paese un nuovo portale del turismo.

E’ il sospetto che nasce imbattendosi in alcune tracce digitali lasciate alla deriva in Rete dal Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri o, almeno, da chi sta lavorando al progetto per conto di Palazzo Chigi.

Sono, tracce o, forse, relitti digitali alla deriva, che raccontano di un nuovo portale che dovrebbe chiamarsi “Governo del turismo” – il payoff recita “Promesse, Progetti, Risultati” – il cui embrione è già raggiungibile all’indirizzo www.governodelturismo.it.

Si tratta, a quanto si capisce da un documento, datato 5 aprile 2013 e pubblicato su slideshare – il popolare sito di condivisione di presentazioni – di un progetto di comunicazione, dai contorni e contenuti tuttaltro che ben definiti, gestito dal “Dipartimento per l’informazione e l’Editoria, Presidenza del Consiglio dei ministri” o, almeno, per conto di quest’ultimo.

Sul sito – o, meglio, sull’embrione di quello che sarà il sito – si riferisce che “Il progetto Governo del Turismo è promosso dalla Struttura di Missione per il rilancio dell’Immagine dell’Italia e si pone un primo obiettivo di fornire al pubblico una fotografia delle attività della Governance e di tutti quei soggetti portatori d’interessi collettivi che a livello centrale si occupano di promuovere l’Italia in chiave turistica.”

Il soggetto istituzionale responsabile del progetto sarebbe, dunque, la “struttura di missione per il rilancio dell’immagine dell’Italia” alle dipendenze del Ministro per gli Affari Regionali, il Turismo e lo Sport.

Difficile, a scorrere i contenuti del sito, capire quale sia il reale obiettivo perseguito attraverso la nuova piattaforma del turismo italiano.

L’iniziativa ha anche un canale su Youtube attraverso il quale, sono pubblicati una decina di video istituzionali, l’ultimo dei quali relativo all’Expo 2015 e all’alimentazione sostenibile che sarebbe opportuno fosse valutato da qualche esperto di comunicazione istituzionale per capire se ed in che misura possa davvero risultare efficace.

Niente di male – e, anzi, molto di positivo – ad occuparsi attivamente del turismo nel nostro Paese.

E’ difficile, però – visti i precedenti – allontanare il sospetto che l’iniziativa sia l’ennesimo flop “paraturistico” mangiasoldi.

Tante le domande che meriterebbero una risposta.

Perché sui siti istituzionali del Governo e della Presidenza del Consiglio dei Ministri non c’è una sola parola sulla nuova iniziativa del settore turistico? Come mai si lancia un nuovo portale sul Governo del Turismo proprio mentre il Governo del Professore lascia Palazzo Chigi. A cosa serve il nuovo portale e/o l’attività del nuovo “governo del turismo”? E, soprattutto, quanto è costato o quanto costerà l’iniziativa?

Sono domande alle quali sarebbe bene la Presidenza del Consiglio dei Ministri e/o il Ministro del Turismo, rispondesse per evitare che la storia di Italia.it le cui responsabilità devono ancora essere puntualmente identificare, si ripeta.

Redazione

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