Tares: si definitivo della Camera, slitta a luglio

Redazione 24/01/13
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Con l’approvazione definitiva della conversione in legge del Dl 1/2013 alla Camera, l’articolo 1 – bis introdotto dal Senato fa slittare, solo per il 2013, al mese di luglio, il termine per versare la prima rata della Tares, disciplinata all‘articolo 14, comma 35, del Dl 211 del 2011, stabilito in gennaio e poi spostato una prima volta ad aprile dalla legge di stabilità 2013. Rimane, tuttavia, ferma la facoltà dei Comuni di scegliere se posticipare ulteriormente questo termine.

Gli altri provvedimenti inseriti nel Dl 1/2013 contemplano una serie di cambiamenti all’attuale disciplina dei rifiuti. L’articolo 1 prolunga il regime speciale in atto in Campania, che devolve alle province la gestione delle attività di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani e differisce l’entrata in vigore del divieto di smaltire in discarica i rifiuti che non possono essere valorizzati mediante il riciclaggio ulteriormente, oltre ad essere messa  regime la disciplina dei Raee, ossia i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche.

L’articolo 2 estende fino al 31 dicembre 2013 gli incarichi dei Commissari per le emergenze ambientali (tra cui rientra la Concordia), l’articolo 2 – bis invece è rivolto ai contributi a vantaggio dei soggetti che risiedono nelle regioni vittime del sisma in Emilia del maggio 2012, in maniera da coprire interamente le spese per la riparazione, il ripristino o la ricostruzione degli immobili.

Il Governo ha accolto l’ordine del giorno firmato da Simonetta Rubinato (Pd), il cui gruppo ha votato favorevolmente alla proroga, con il quale si impegna ad avviare le iniziative basilari per rimediare all’inserimento della Tares; “il rinvio del pagamento della prima rata a luglio 2013, approvato la scorsa settimana  dal Senato – dichiara la Rubinato – non risolve i problemi. Anzi li complica ulteriormente, perché le famiglie si troveranno a pagare un vero e proprio salasso, aggiuntivo all’Imu“.

Lo slittamento del pagamento della tassa sui rifiuti è fortemente connesso all’appuntamento elettorale, anche se ufficialmente è legato all’eventualità che il nuovo Governo ne riveda l’impianto. Alla commissione Ambiente del Senato, infatti, era stato richiesto con un emendaento del presidente D’Alì anche per “restituirle la sua natura di tariffa contro un servizio corrisposto”.

Federambiente, tuttavia, ha evidenziato i pericoli del mancato afflusso di liquidità agli operatori, la questione è di tipo economico, infatti; la Tares prevede una componente legata alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti, che deve coprire il costo del servizio, ma anche un incremento di 30 centesimi al metro quadrato, elevabile fino a 40 dal Comune, per finanziare i “servizi indivisibili”. Sicuramente, quindi, sarà almeno un miliardo di euro in più l’onere che la Tares imporrà ai contribuenti, almeno sotto il periodo delle elezioni.

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