Garante Privacy vs Agenzia Entrate: l’anagrafe tributaria slitta

Redazione 31/10/12
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Non sarà dunque oggi il giorno fatidico dei censimenti delle movimentazioni bancarie, come aveva programmato, invece, la bozza del provvedimento dell’agenzia delle Entrate, dopo essere stata respinta al mittente, in primavera, dal Garante della Privacy. A dire il vero però, nel decreto Salva Italia varato dal Governo tecnico, non si fa alcun riferimento al 31 ottobre 2012 come data di attuazione dell’ampliamento dell’anagrafe dei conti. Quindi, in realtà, nessun rinvio o stop.

Gli operatori, ad ogni modo, mostrano preoccupazione, poiché dovranno inviare dati e informazioni riguardanti al 2011 su un numero cospicuo di rapporti finanziari, senza, però, avere ancora la chiarezza su cosa condividere, di questi, con il Fisco.
Il Garante della Privacy, comunque, da circa dieci giorni ha ricevuto dall’ agenzia delle entrate una nuova versione del provvedimento, in esso sono formulati i rilievi, secondo le direttive del Garante, finalizzati a tutelare la riservatezza dei contribuenti, i cui dati verranno trasmessi mediante un canale apposito e non Entratel.

Il nuove regime, dunque, aspetta solo il consenso del Garante, unico ostacolo all’ avviamento di questa procedura che costringerà gli intermediari ad adeguarsi velocemente. La scadenza del primo invio, al momento, pare fissata per marzo 2013.
La disciplina prevista dal decreto legge 201 del 2011, dunque, stabilisce che il tracciato del conto dei contribuenti sarà inviato in duplice copia, una al titolare, l’altra all’ anagrafe tributaria.

Gli operatori finanziari banche, Poste, Sim, Sgr, fiduciarie e assicurazioni – dovranno trasmettere all’ anagrafe tributaria i dati “sensibili” dei conti correnti – saldo iniziale e finale, importi totali degli accrediti e degli addebiti – e di molte altre tipologie di rapporto finanziario, indipendentemente dall’ esistenza di indagini finanziarie e fiscali; saranno analizzate quindi frequenza di accessi alle cassette di sicurezza, gestioni patrimoniali, utilizzo carte di credito e certificati di deposito.

L’Agenzia delle entrate, su altri tipi di rapporto come garanzie e finanziamenti, dovrà specificare i contenuti delle comunicazioni, dal momento che non sono registrati attualmente in modo omogeneo dai vari intermediari. Sono oltre un miliardo i rapporti contenuti nell’ archivio dei rapporti finanziari, mentre ogni anno gli operatori fanno circa 150 milioni di comunicazioni, le quali concernono, ad oggi, i dati anagrafici della clientela, mentre con le nuove regole saranno noti all’ amministrazione finanziaria anche i dati dei movimenti annuali e dei saldi.

Il Fisco userà questi dati per elaborare, mediante procedure centralizzare e in ossequio ai parametri stabiliti dall’ Agenzia, liste selettive di contribuenti a maggior rischio di evasione da sottoporre a verifiche.

Redazione

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