Concorso scuola 2012: cosa cambia con il bando ufficiale

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Dopo un giorno d’attesa e una intera mattinata passata a fissare il monitor, finalmente, il bando di concorso a cattedre è stato pubblicato dal ministero ed è ufficiale, basta con indiscrezioni e rumors provenienti dai corridoi dei palazzi del potere, il documento che mette nero su bianco le indicazioni del ministro dell’istruzione Profumo c’è e ricalca molte delle indicazioni che sono state anticipate nell’ultimo mese.

E’ stato confermato il numero di posti di cui si era venuti a conoscenza nell’ultimo periodo, 11.542 a fronte di quegli 11.892 “promessi” o previsti dal ministero, e sono stati confermati anche gli inserimenti in ogni ordine e grado a cadenza annuale per i prossimi tre anni. Rispettate dunque le indicazioni di massima che erano pervenute dagli incontri con i sindacati che avevano lasciato trapelare le cifre esatte della normativa concorsuale.

Lo svolgimento dell’intero processo concorsuale è affidato invece ai singoli uffici regionali, e anche su questo ci sarebbe da discutere; un governo che con la spending review ha previsto tagli praticamente verticali alle province e alle regioni, demanda però spese e costi a quegli stessi organismi così fortemente penalizzati dalla legislazione italiana. Le contraddizioni dello stivale sembrano non avere fine.

Confermate in toto tutte le informazioni che erano state rese note sui titoli di studio validi, ossia quei titoli che, oltre all’abilitazione, consentivano di iscriversi per sostenere la prova. I parametri richiesti, del resto, sono quelli che erano stati resi validi per il concorso prima, quello del 99, quindi difficilmente nuove leve di docenti usufruiranno di questa “famosa” corsia di sorpasso tanto sponsorizzata dal ministro Profumo.

La domanda di iscrizione, come avvenuto per il Tfa, può essere presentata in una sola regione, dunque si potrà concorrere ai posti di una sola regione ma per tutte le classi di concorso che si ritiene opportuno, ovviamente in conformità al proprio curriculum di studi e ai propri titoli. Le polemiche sullo sbilanciamento di posti disponibili al sud, dunque, trovano altro terreno fertile; dubitiamo, infatti, che si possa verificare un esodo da Nord a Sud solo per “tentare la sorte” per via del numero più alto di posti disponibili. Altra analogia con la parte burocratica del Tfa è il fatto che la domanda di iscrizione potrà essere compilata ed inviata solo per via telematica, tutte le domande presentate in una via diversa da questa non verranno considerate.

La scorsa settimana era stata resa nota la notizia secondo cui il ministero avrebbe dato vita ad un test di preselezione computer – based, secondo molti un affronto e una mancanza di rispetto; le polemiche, che hanno accompagnato questo c0ncorso dalla sua nascita, erano state rinfocolate nuovamente eppure, alla fine, la volontà del ministero ha prevalso, sarà un test 2.0 quello che attende i 160.000 candidati che si cimenteranno con il concorso a cattedre.

La prova preselettiva si svolgerà davanti ad un pc, ad ogni candidato verrà fornita una password personale ed unica la mattina stessa del concorso. Il tempo previsto per espletare il quiz è di 50 minuti a fronte dei quali corrispondono 50 domande, ripartite in 18 di comprensione, 18 di logica, 7 di competenze informatiche e 7 di lingua straniera comunitaria. La prova cesserà automaticamente allo scadere dei 50 minuti indipendentemente dalle esigenze del candidato, le risposte alle domande non sono definitive e all’interno dei 50 minuti sono rivedibili e passibili di correzione da parte del candidato.

Confermata anche la valutazione delle risposte ai quesiti; 1 punto per la risposta corretta, 0 per quella non data e – 0,5 per quella sbagliata, dunque una novità rispetto al test del Tfa che non prevedeva malus per le risposte sbagliate. Il punteggio minimo da conseguire per ritenere la prova conclusa con esito positivo è di 35/50, questa valutazione però serve solo ad una prima selezione non concorre quindi  alla formazione del voto finale nella graduatoria di merito.

Le domande cui i candidati verranno sottoposte fanno parte di una banca data ministeriale, verranno rese note 20 giorni prima della prova preselettiva. I candidati dunque avranno la facoltà di visionare e prepararsi con i quesiti ufficiali della prova, naturalmente in sede d’esame l’attribuzione sarà del tutto casuale ma sicuramente averne preso visione sarà un buon punto di partenza, quanto meno per rendersi conto della tipologia delle richieste possibili.

 

Alessandro Camillini

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