La spending review secondo Hannibal Lecter, Gregor Samsa e altri

Stefano Usai 29/07/12
Scarica PDF Stampa
Si ragionava in ufficio (rigorosamente fuori orario di servizio), sulle imminenti vacanze estive e sui recenti provvedimenti legislativi.
Una certa soddisfazione trapelava dalle varie considerazioni soprattutto per l’eliminazione delle possibili  ferie forzate e sul mancato accorpamento delle festività, questioni particolarmente sentite tanto da togliere il sonno anche ai più duri. Maggiore serenità invece, è stata manifestata in tema di spending review o comunque di contenimento spesa, soprattutto sul personale.
Come se le problematiche le avessimo già risolte o se riguardassero comunque qualche altro ente. Questa è l’impressione che hanno suscitato le parole del caro  collega Hannibal lecter  (che amichevolmente in ufficio chiamiamo Hanny)  quasi un antesignano del contenimento della spesa del personale.
E’ invero singolare come negli ultimi anni sia riuscito a ridurre la spesa del personale di parecchi punti percentuali. Tecnicamente, ma la cosa lascia perplessi, il risultato si deve alla sua capacità persuasiva ed ad un nutrito (è proprio l’espressione corretta!) numero di mobilità esterne. In certi frangenti ho provato anche a farmi spiegare in che modo si siano perfezionate queste mobilità, ma il collega Hanny risulta sempre piuttosto evasivo – si trincera dietro un: “segreti professionali” –  ma, soprattutto, ogni sua parola ha la capacità di incutere un senso di terrore, forse esagerato,  inspiegabile.   Al di là del disagio che crea, chissà perché, solo vedere la sua sagoma anche a chilometri di distanza, rimane una brava persona. Fortunoso, certo, il suo inserimento in organico, da una iniziale consulenza quale esperto criminologo (pare che fosse indispensabile avvalersi di detta consulenza) alla sua definitiva stabilizzazione  per la mobilità di alcune figure dell’ufficio del personale. In alcune occasioni, rarissime anche perché sento l’esigenza di tenermi il più distante possibile dalla sua figura, mi ha parlato di qualche sua passione, sembra ossessionato dalla cucina, pare che sia bravissimo a preparare secondi piatti con qualunque cosa gli capiti a tiro.
Ultimamente insiste per invitarmi a pranzo, al solo pensiero di accettare vengo colto da vaghe inquietudini. Più rilassato invece, il commento del collega Gregor Samsa, assente, peraltro, da qualche tempo.
Persona mite, grande risparmiatore disponibile a vivere in ambienti umidi e (francamente) anche malsani a contatto con insetti di ogni genere. Con lui si è parlato soprattutto di spazi vitali dei dipendenti e la sua asserzione è stata che gli spazi degli uffici possono essere ridotti  del 88% e dove si sta in tre si può stare anche in 8 (!!!).
Tipo simpatico Gregor, nativo di Mosca (sigh!), un passato da commesso viaggiatore con genitori entrambi entomologi, con studi specifici  – però, con suo grande rimpianto,  mai portati a termine –  e con un libro in fase di stampa dal titolo (francamente singolare) “il fantastico mondo degli esapodi con particolare riferimento a quelli privi di ali”. Il collega è assente da qualche  mese e non ha lasciato  traccia. Secondo le ultime segnalazioni pare che nei pressi della abitazione dei genitori (con cui ancora vive) si senta un forte odore di insetticida ed uno strano sibilo.
Di convenzionamenti Consip e di obblighi correlati   invece  si è parlato tanto con i colleghi Iago e con  Ciccio (Veloce) Sventola. Il primo, mi dispiace confessarlo, è persona totalmente inaffidabile, sempre ad architettare procedure amministrative neanche ultra legem ma proprio contra legem      con affermazioni singolari secondo cui “tutto ciò a cui il legislatore non ha pensato si può fare”. L’illustre, ritiene ad esempio che nel momento in cui nella spendig review bis (D.L. 95/2012) si richiede l’obbligatorio convenzionamento per il combustibile per riscaldamento, il legislatore avrebbe pensato a forme di riscaldamento anacronistiche con il camino o similari. In assenza di chiara esplicitazione e/o interpretazione autentica pertanto, l’ente procederà come sempre fatto ed il collega ha già  predisposto una specifica circolare diffidando e vietando ai  singoli responsabili di procedimento di suggerire la costruzione di camini e  forni  a legna con l’obbligo di  avviare immediatamente  la smobilitazione del grosso barbecue che – lui stesso –  ha fatto erigere nel cortile del Municipio.
Infine, con Ciccio (Veloce) Sventola (che amichevolmente chiamiamo Zelig) si è parlato di tutto e di niente in generale. Ciccio, che in realtà di primo nome fa Veloce per la sua capacità di esser assente nei soli momenti in cui è indispensabile la sua presenza, è soggetto bizzarro – il più mediterraneo di tutti –  capace di fare una affermazione ed il suo esatto contrario nello stesso preciso istante. Inoltre,  riesce a farlo con grandi capacità persuasive soprattutto nei confronti della anime semplici.  Secondo il suo teorema la spending review è cosa giusta e sbagliata allo stesso tempo e  per le stesse identiche ragioni,  solamente espresse con tono di voce differente.  Principi guida e cardine del modus inagendi (!)  di questo soggetto è che “si può fare ma anche no ed occorre riflettere” oppure “non si può fare ma anche si ed occorre riflettere”. La riflessione dura mediamente alcuni mesi. Naturalmente le questioni non vengono più affrontate perché semplicemente dimenticate salvo particolari circostanze.  Infatti, nei giorni scorsi, l’assessore alla buona fede,  è tornato su un problema applicativo riguardo  una norma  del regio decreto del 1923/2440 sollevato  il 18 ottobre del 1984.
L’interessato ha eccepito la prescrizione (!). Ciccio (Veloce) Sventola rimane il nostro riferimento per la sua capacità di districarsi dalle questioni e dai problemi di lavoro: ha saputo annullare totalmente lo stress e la preoccupazione. La sua grande capacità consiste nel convincere gli altri che la pratica è di competenza di qualcun altro e, nella sua bontà d’animo, si sforza di  suggerire anche delle soluzioni (vagamente improbabili) all’insegna dell’armiamoci e partite o del tipo “se dovessi farlo io lo fari così” oppure “se davvero fosse un mio compito lo avrei già svolto in questo modo ed avrei fatto questo”. A volte, a distanza di anni si è scoperto che l’incombenza   era davvero la sua. Alla richiesta di spiegazione ha risposto (piccato e leggermente risentito):  “non sono mica infallibile!! E poi, non posso mica fare tutto io!!! Come potete constatare  ho solo tre (!) mani e poi c’è da finire la settimana enigmistica, leggere gli annunci sui giornali, aprire la posta elettronica e non mi avete neppure riarredato l’ufficio”. Per risposta, si è proceduto ad assumere subito uno specifico  impegno spesa per acquistare una nuova scrivania ed un divano  stile Vittoriano.
Anche lui, con gli altri, riscuote (misteriosamente) particolar successo nella valutazione soprattutto sui comportamenti organizzativi. Questo anche  per la sua grande capacità di mimetizzarsi per sottrarsi dai propri compiti. Ad esempio, se durante la riunione si avvicina  ad un armadio ecco che diventa un tutt’uno con la mobilia, se si avvicina ad un dipinto ecco che diventa una riproduzione di un dipinto  di Van Gogh  del periodo  blu (quello più folle e maniacale). Ha, in passato, saputo creare dei momenti davvero drammatici come quella volta in cui – in ufficio –  ha assunto le sembianze del super commissario nazionale per la spending review (Bondi). Nel medesimo istante, i buoni pasto Gold si sono dissolti, quelli Super e Special si sono automaticamente ridotti alla simbolica cifra di €. 6,99999,99; sono stati avviati circa 340 procedimenti per la revoca in autotutela di procedure d’ appalto  e l’annullamento di una serie di cottimi (come denominati da Iago), più che fiduciari confidenziali e amichevoli; inoltre, sono state revocate una serie di iniziative ed interventi di previsti gemellaggi con i non autoctoni della Costa Smeralda e similari. Al di là dello spiacevole episodio, in una occasione ha saputo superarsi. Durante una riunione in cui si parlava di dissesto finanziario si è mimetizzato da lampadario.
La circostanza notevole è che ha saputo illuminare l’intera stanza. In fine dei conti, nonostante le numerose ripetizioni in cui incorre il legislatore tecnico, la spendig review ha passato l’attento esame di questi burocrati.

Stefano Usai

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento