Spending review, riforme, sviluppo: l’Italia entra nella settimana clou

Redazione 11/06/12
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Mentre l’Italia tutta, non solo quella sfacciatamente pallonara, si è un po’ rinfrancata dopo il pareggio agli Europei di calcio con la Spagna – chissà perché, ma una circonferenza di cuoio che rotola su un prato con mille colori attorno ha lo stesso effetto di un placebo (che funziona) su un malato terminale –, l’Italia delle riforme si prepara alla sua partita decisiva, che in una settimana ci dirà molto sul futuro in termini di spending review e decreto sviluppo. C’è in ballo non solo una bella fetta di quello che saremo, ma anche la credibilità europea che un giorno scende e un giorno sale, con oscillazioni molto più frequenti dell’ormai inflazionato spread.

Oggi alle 20 scade al Senato il termine per la presentazione degli emendamenti per l’aula al ddl costituzionale sulle riforme messe a punto dalla maggioranza (Pdl, Pd, Udc), con il taglio del numero dei parlamentari, il superamento del bicameralismo, la sfiducia costruttiva. Riforme fondamentali, che anche Giorgio Napolitano, direttamente da Danzica dove ha assistito – lui in diretta – ad Italia – Spagna, ha definito “non da poco”.

Non solo politica, ma anche tanta economia: domani ci sarà la riunione generale sulla spending review, col Comitato ad hoc, presieduto da Enrico Bondi, che molto probabilmente deciderà di allargare il campo dei tagli al settore dell’acquisto pubblico di beni e servizi. Si tratta, secondo dati resi noti dal Ministro Giarda, di circa 100 miliardi complessivi, con un risparmio auspicato di circa 4.2 miliardi da destinare al “non aumento” dell’Iva ad ottobre. A proposito: il tassametro corre anche sull’accorpamento tra strutture periferiche dell’amministrazione dello Stato e razionalizzazione dei Tribunali. Il programma andrà presentato entro il prossimo 30 settembre, poco prima della Finanziaria. In bocca al lupo. A tutti quanti.

Redazione

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