Stragi naziste in Italia, la Germania non paga più

Redazione 03/02/12
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Berlino non deve più indennizzare le vittime italiane del nazismo.

La Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja, con una sentenza depositata oggi, ha accolto il ricorso della Germania contro l’Italia, e ha pertanto bloccato le indennità per le vittime italiane dei crimini nazisti. L’Italia avrebbe infatti violato “l’immunità riconosciuta dal diritto internazionale” alla Germania per i reati commessi dalla dittatura nazista.

Accolto integralmente il ricorso presentato da Berlino. In questo si accusava l’Italia e il suo sistema giudiziario di “venire meno ai suoi obblighi di rispetto nei confronti dell’immunità di uno Stato sovrano come la Germania in virtù del diritto internazionale”.

L’ organo giudiziario delle Nazioni Unite ha così accolto la richiesta tedesca di “ordinare all’Italia di prendere tutte le misure necessarie” affinché le sentenze dei tribunali italiani che non tengano conto dell’immunità della Germania siano prive d’effetto.

L’origine del contenzioso tra Italia e Germania presso la Corte dell’Aja risale al 23 dicembre del 2008, quando Berlino decise di adire la Corte per ricorrere contro la sentenza della nostra Corte di Cassazione del 21 ottobre 2008. Quest’ultima infatti, respingendo il ricorso della Germania contro la sentenza della Corte d’appello militare di Roma che aveva condannato Berlino, la riconosceva responsabile per essere stata la “mandante” dei militari nazisti che il 29 giugno del 1944 uccisero 203 abitanti di Civitella, Cornia e San Pancrazio (Arezzo), sparando a donne, bambini, uomini e vecchi, compreso il parroco del paese. Una sentenza “storica”, si disse all’epoca, perché sanciva per la prima volta il diritto per le vittime delle stragi naziste ad essere risarcite nell’ambito di un procedimento penale. Nessun altro Paese al mondo aveva mai intentato cause di risarcimento nei confronti della Germania in ottemperanza alla clausola dell’immunità giurisdizionale.

L’Italia rispetta la sentenza emessa dalla Corte dell’Aja anche se i suoi contenuti non coincidono con le sue posizioni e al tempo stesso intende proseguire ad affrontare insieme alla Germania tutti gli aspetti che derivano dalle dolorose vicende della Seconda Guerra Mondiale”, ha dichiarato il ministro degli Esteri Giulio Terzi di Santagata.

Il ministro tedesco degli Esteri, Guido Westerwelle, ha invece commentato: “Applicheremo tutte le questioni inerenti a questo giudizio in collaborazione con i nostri amici italiani, nello spirito di relazioni bilaterali strette e di piena fiducia». «Accolgo positivamente – ha continuato Westerwelle – il giudizio odierno della Corte internazionale di giustizia che conferma la nostra concezione del diritto sotto il profilo della immunità degli Stati“. “Un chiarimento non era solo nell’interesse tedesco – ha aggiunto – ma piuttosto nell’interessa della comunità internazionale. È bene che noi abbiamo ottenuto una certezza del diritto“.

Qui il testo in lingua originale della sentenza del massimo organo giudiziario dell’ONU.

Redazione

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